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In-App Message: perché sono importanti per l’engagement? Il Webinar di REPLUG

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Nel corso del webinar “Boosting User Engagement with In-app Messages“, organizzato da REPLUG e Pushwoosh, Lorenzo Rossi e Mike Yudin hanno affrontato alcuni argomenti davvero interessanti inerenti le strategie di mobile marketing e nello specifico di Mobile CRM. L’argomento centrale del webinar è stato, infatti, l’importanza degli in-app Message in ottica di engagement e tasso di retention.

In particolare, si è parlato dell’importanza focale dei messaggi in-app per comunicare con gli utenti della propria app, in relazione ai diversi casi di utilizzo, che possono essere racchiusi in 3 principali gruppi:

  • Onboarding & informing, dove troviamo in-app message volti a dare il benvenuto all’utente ed aiutarlo a muovere i primi passi all’interno dell’app, con l’obiettivo ultimo di far conoscere l’applicazione (non si punta alla conversione durante questo step) e di richiedere il consenso a ricevere notifiche push e al tracking dell’ATT, per esempio. 

  • Engaging, ovvero tutti quegli in-app che hanno l’obiettivo di invogliare l’utente a compiere un’azione (invitare un amico in cambio di codici sconto o una richiesta di feedback, ad esempio). In questa fase il goal è la massimizzazione degli eventi in-app, non ancora la monetizzazione.

  • Monetizing, ossia gli in-app message che sono volti a massimizzare e spingere le vendite (sconti, offerte, Up-selling, Cross-selling, ecc.).

Qui sotto potete vedere una slide presa dalla presentazione di Lorenzo Rossi, Co-founder di REPLUG.

in-app message use case

Dopo aver elencato i principali casi di utilizzo, sono stati analizzati vari esempi di messaggi in-app implementati da alcune aziende del settore. Infine, dopo aver sottolineato l’importanza degli In-App Message in campagne CRM orchestrate, Lorenzo ha spiegato la fondamentale importanza di un approccio marketing olistico nel loro utilizzo.

Se vuoi rivivere i momenti salienti del webinar, dove Mike Yudin ha anche dato una dimostrzione live del tool Pushwoosh, clicca nel video qui sotto.

Buona visione!

 

Hai bisogno di aiuto per la tua strategia di Mobile CRM? Contattaci e uno degli esperti di REPLUG analizzerà le migliori strategie per il tuo business!

Nuove regole ASO per il Google Play Store

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Dopo il terremoto scatenato da iOS 14, arrivano le scosse di assestamento: iOS 15. Seppur diverso, anche questo cambiamento sembrerebbe portare grandi novità. Ma non è finita qui. Il nuovo aggiornamento targato Apple, che include molte novità in ambito App Store Optimization (ASO), è precursore di un’altra importante modifica. Stiamo parlando dell’aggiornamento di Google Play Store riguardante le nuove regole ASO, recentemente descritte e analizzate in un precedente articolo.

L’obiettivo di questo articolo è quello di approfondire in dettaglio e in modo pratico quali saranno le linee guida da seguire, nello specifico per il titolo e l’icona, per ottimizzare al meglio le app nel Google Play Store.

Nuove regole ASO: Metadati delle App

Google Play Store ospita molte più applicazioni di Apple App Store. Uno dei motivi principali è il processo più sciolto e meno selettivo rispetto ad Apple. Con il nuovo aggiornamento, però, le porte di Google diventeranno sempre più strette e difficili da aggirare.

Qual è l’obiettivo di Google? Migliorare la qualità delle app e incrementare l’esperienza complessiva dell’utente.

Saper conoscere, soddisfare e padroneggiare le nuove regole ASO, quindi, permetterà di ottenere un vantaggio competitivo per le aziende che vogliono cimentarsi nel mobile marketing.

Titolo e icona

Una nuova regola interesserà il titolo. Google permetteva di inserire fino a 50 caratteri nel titolo delle applicazioni mobile. Dopo il rilascio delle linee guida riguardanti l’ASO di Apple, anche Google si è conformata al limite di 30 caratteri imposto dall’azienda di Cupertino.

Quella appena descritta, ad esempio, è una delle varie regole da seguire per ottimizzare l’applicazione nel Google Play Store (oltre che nell’Apple App Store).

Quali sono le altre regole da seguire? E quelle da non seguire?

Illustriamo un esempio concreto: un’app per prenotare biglietti aerei.
Prima di tutto, partiamo con le cose da non fare.

Nuove regole ASO

Nella prima immagine abbiamo quattro esempi. Seppur diversi tra loro, ciascuno riporta degli errori. Perciò dobbiamo:

  • evitare indicatori di performance ed elementi promozionali (“#1 app”, “il miglior gioco”, “gratis” o “in sconto”);
  • omettere elementi grafici che possono trarre in inganno gli utenti;
  • non utilizzare emoji, lettere maiuscole, call-to-action o lettere speciali.

Nuove regole ASO

Infine, per realizzare un’ottimizzazione corretta dobbiamo:

  • rendere tutto più semplice, spiegando lo scopo dell’app nel modo più breve possibile;
  • approfittare del limite di 30 caratteri, utilizzando le keywords che performano meglio al fine di aumentare il traffico organico;
  • rendere l’icona dell’app accattivante e semplice;
  • evitare di utilizzare parole promozionali nel nome dell’app (qualcosa come “Facebook Inc: Il miglior social media del mondo”, è assolutamente errato).

Nuove regole ASO

Dopo aver letto questo pratico articolo, ti suggeriamo di apportare alcune modifiche alla tua app, non solo per soddisfare i requisiti di Google ma soprattutto per migliorare la tua App Store Optimization (ASO) e quindi il tuo business. 

Se hai bisogno di aiuto per la tua strategia di App Store Optimization contattaci e uno dei nostri consulenti ti risponderà presto! 

Google Play: tutti i cambiamenti che influenzeranno l’ASO

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Google ha recentemente annunciato ulteriori modifiche alle linee guida della politica degli sviluppatori di Google Play, programmate per entrare in vigore “più tardi quest’anno”.

Tali cambiamenti prevedono modifiche alla politica per il conteggio dei caratteri e il linguaggio promozionale, così come nuove linee guida raccomandate per gli asset di anteprima dello Store Listing. Con queste nuove linee guida, l’obiettivo è quello di garantire ulteriormente agli sviluppatori di rappresentare accuratamente e onestamente le loro applicazioni e migliorare l’esperienza degli utenti.

La nuova “Sezione sicurezza”

Per quanto riguarda il secondo punto, Google ha deciso di seguire i passi del suo rivale Apple. Infatti, con il lancio ufficiale di iOS 14, Apple ha introdotto una nuova feature, chiamata “App Privacy Labels”, dove tutte le app devono elencare le loro pratiche di raccolta dati.

Così anche Google ha scelto di introdurre requisiti simili per le app Android quest’anno. La società prevede di aggiungere una nuova “Sezione Sicurezza” al Google Play Store, dove gli sviluppatori di app saranno invitati a citare informazioni accurate sul tipo di dati raccolti e come questi saranno utilizzati.

In particolare, agli sviluppatori sarà chiesto di pensare a:

  • che tipo di informazioni personali raccoglie l’app; 
  • se raccoglie informazioni dal dispositivo, come posizione, file multimediali o contatti; 
  • come l’app usa i dati, per migliorare la funzionalità dell’app o per scopi di personalizzazione;
  • se l’app ha bisogno di dati per funzionare; 
  • se l’app permette agli utenti di scegliere se condividere i dati;
  • se lo sviluppatore accetta di cancellare i dati degli utenti quando questi disinstallano l’app. 

Inoltre, gli sviluppatori che già aderiscono a specifiche pratiche di sicurezza e privacy saranno in grado di evidenziarlo nella loro scheda dell’app. 

La nuova policy sarà rilasciata questa estate, dando il tempo di implementare i cambiamenti necessari fino al secondo trimestre del 2022. 

Nuove linee guida per i metadati delle app

Google Play sta lentamente, ma inesorabilmente, lanciando una significativa riprogettazione del suo Play Store. Questi tipi di cambiamenti sollevano domande su come gli sviluppatori ne beneficeranno: ad esempio (e soprattutto) su cosa significa la riprogettazione per l’App Store Optimization (ASO). Infatti, i cambiamenti preannunciati alla politica dei metadati influenzeranno sicuramente apps’ listing se non soddisfano i nuovi criteri.

Ogni marketer sa quanto siano cruciali i metadati delle app per l’ASO e per la loro visibilità negli Store. Ecco perché, in questo articolo, vogliamo analizzare ogni cambiamento che sarà presto implementato, scoprendo come impatteranno la strategia ASO per le app Android e cosa possiamo fare per creare una strategia attuabile. 

1° Cambiamento: il titolo 

Google ha annunciato molti cambiamenti che riguarderanno il titolo delle app sul Play Store e questo cambiamento di policy sarà sicuramente il più impattante su tutta la linea. Infatti, Google considera il titolo dell’app, insieme all’icona e al nome dello sviluppatore, come gli elementi più importanti per la scoperta del nostro Store Listing. 

Il limite esistente per il titolo è di 50 caratteri e molte app approfittano appieno di questo, aggiungendo keyword pertinenti al nome del brand. 

Con le nuove regole, tuttavia, gli sviluppatori dovranno mantenere il numero dei caratteri intorno a 30, o poco meno (come già accade nell’App Store).

Il vantaggio principale dei titoli più corti è che il troncamento (quando il titolo viene visualizzato solo parzialmente) non costituirà un problema di leggibilità nelle pagine di ricerca. Attualmente, la pratica migliore è quella di mantenere le informazioni più importanti e rilevanti nella prima metà del titolo, poiché a seconda del dispositivo la seconda metà potrebbe essere tagliata fuori dalla vista.

Insieme al limite di caratteri, le nuove politiche sui metadati delle app bandiranno una serie di trucchi che gli sviluppatori di app usano per rendere le loro schede dell’app eccessivamente accattivanti. 

Non sarà più permesso scrivere parole interamente in maiuscolo, a meno che non si tratti del nome di un brand, e nemmeno includere emoji, punteggiatura ripetuta o caratteri speciali irrilevanti nei nomi delle app. Saranno proibite anche le keyword che implicano performance nell’app store, rank, prezzo o promozione nel titolo, nell’icona e/o nel nome dello sviluppatore. 

Questo significa che ora le centinaia di app che usavano termini come “migliore” e “top” (per esempio “i migliori giochi” o “top app di fitness”) o altri tipi di linguaggio promozionale come “gratis” o “sconto” e call-to-action come “aggiorna” o “scarica ora”, dovranno cancellare queste parole dal titolo della loro app.

Consiglio #1: Sebbene sia importante per gli sviluppatori iniziare a pianificare la revisione dei titoli sin da subito, è meglio rimandare l’implementazione fino a quando Google non avrà annunciato la scadenza per l’attuazione, dal momento che i metadati del titolo sono il campo che Google considera di più per indicizzare le app nei risultati di ricerca. Accorciando i titoli troppo presto, gli sviluppatori potrebbero perdere la miglior visibilità offerta fino a 20 potenziali caratteri di keyword in più. Inoltre, l’area limitata del titolo dovrebbe ora concentrarsi sul nome del brand, insieme ai termini più rilevanti per la spiegazione dell’app.

2° Cambiamento: l’icona

Google applicherà anche una politica per limitare l’uso di messaggi o immagini promozionali fuorvianti nelle immagini delle icone delle app. Insieme al divieto di utilizzare lo stesso linguaggio promozionale che si applica al titolo e al nome dello sviluppatore, le icone non possono più incorporare immagini fuorvianti o promozionali.

Questo significa che se attraverso le immagini imitiamo notifiche, usiamo elementi grafici per indicare il ranking, o attribuiamo falsamente la caratteristica di “Instant App” o altre caratteristiche del Play program, la nostra app sarà bandita dal Google Play Store. 

Anche se l’iconografia fuorviante non è mai stata una buona strategia per mantenere un utente a lungo termine, alcuni elementi di testo, che presto saranno in violazione della politica di Google, erano utili per aumentare la conversione in passato. Ecco perché se avete bisogno di fare un cambiamento nell’icona della vostra app, ora sarebbe un buon momento per raccogliere dati concreti tramite Google Play Experiments, per vedere come la rimozione di questi cambiamenti avrà un impatto sui tassi di conversione. 

Consiglio #2: Esegui alcuni A/B test al fine di trovare un’icona che permetta una migliore conversione in modo che la tua app possa allinearsi nel modo più efficace con la nuova politica del Google Play Store.

3° Cambiamento: asset di anteprima

Google ha anche annunciato nuove linee guida per gli asset di anteprima che includono: grafica delle features, screenshot, video e brevi descrizioni.

Al fine di aiutare gli sviluppatori a rimanere entro queste nuove linee guida, Google ha definito quattro domande importanti da tenere in considerazione. Infatti, gli asset precedenti saranno valutati in base ai seguenti criteri:

  • Gli asset di anteprima rappresentano accuratamente l’app o il gioco?
  • Tutti gli asset di anteprima forniscono informazioni adeguate che aiutano gli utenti a prendere una decisione informata quando si tratta di installare o meno?
  • Gli asset di anteprima si concentrano sul fornire informazioni utili sugli aspetti unici dell’app o del gioco e sono prive di “buzzwords” come “migliore” e “gratis”?
  • Gli asset di anteprima dello Store Listing sono adeguatamente localizzati e facili da leggere?

A differenza delle nuove politiche riguardanti il titolo e l’icona, non aderire a queste linee guida non farà necessariamente respingere un’app dal Play Store, ma avrà un impatto sulla sua idoneità ad essere pubblicizzata o promossa attraverso i servizi di Google.

Consiglio #3: La mossa migliore è quella di allineare anche la nostra app secondo questi criteri, per evitare un impatto dannoso sull’ASO. 

Conclusioni

Le nuove politiche saranno implementate nel corso dell’anno, ma non è stata fornita una data ufficiale. 

È importante tenere a mente che i metadati delle app (titolo, icona e nome dello sviluppatore) che non soddisfano le nuove politiche non saranno ammessi su Google Play, così come gli asset che non soddisferanno le prossime linee guida potrebbero non essere ammissibili per la raccomandazione e la promozione su Google Play.

Questo è il motivo per cui dovreste tenervi informati sui cambiamenti delle politiche per le schede delle app sul Play Store in arrivo. 

Detto questo, vorremmo sottolineare che l’aggiornamento degli asset di anteprima e dei metadati, per essere più onesti, genuini e informativi, non dovrebbe essere una regola rigida, ma la base per la costruzione di una comunicazione affidabile con i vostri utenti. I metadati della vostra app hanno lo scopo non solo di attirare l’attenzione degli utenti di qualità, ma anche di dare loro una rappresentazione accurata di quella che sarà la loro esperienza in-app una volta che decideranno di procedere con l’installazione. 

Per questo motivo ti suggeriamo di cogliere questa opportunità per apportare alcune modifiche alla tua app, non solo per soddisfare i requisiti di Google ma soprattutto per migliorare la tua App Store Optimization (ASO) e quindi il tuo business. 

Se hai bisogno di aiuto per la tua strategia di App Store Optimization, contattaci e uno dei nostri consulenti ti risponderà presto! 

App Review: UALA – la tua bellezza al sicuro

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UALA

La digitalizzazione ha cambiato radicalmente il modo in cui viviamo le nostre vite. Social media, e-commerce, pagamenti elettronici. Un mondo sempre più frenetico, di transazioni e interazioni, in cui il controllo e la pianificazione divengono fondamentali. Come pianificare tutto ciò? La digitalizzazione ha pensato anche a questo e moltissime App vengono in nostro supporto: per ordinare al ristorante, fare la spesa da casa, prenotare l’appuntamento dal barbiere o dall’estetista e molto altro. Per quanto riguarda l’ultima categoria menzionata, oggi vogliamo parlarvi dell’app UALA: l’applicazione per prenotare i migliori saloni di bellezza, parrucchieri ed estetisti.

Uala è la nuova frontiera della bellezza e del benessere online, il primo network che raccoglie i migliori saloni di hairstyling, centri di bellezza ed estetica presenti nelle città, portando ad un nuovo livello il concetto del prendersi cura di se.

L’applicazione è scaricabile gratuitamente sia da Google Play Store che da Apple Store. Inoltre, l’applicazione è compatibile non solo con gli smartphone ma anche con i tablet.

Come Funziona UALA?

Dopo aver scaricato l’applicazione sul proprio dispositivo, viene richiesto di attivare le notifiche push (molto importanti per ricordare l’eventuale prenotazione effettuata) e la geolocalizzazione.

Inizialmente non viene richiesta la registrazione ed è possibile visionare i vari servizi, consultando i vari prezzi. Dal momento in cui si decide di prenotare, invece, si deve effettuare la registrazione tramite account Facebook, Apple o Google.

L’applicazione è piuttosto intuitiva e, tra le caratteristiche più importanti, vi è la possibilità di cercare e trovare i vari servizi nelle vicinanze tramite geolocalizzazione. Funzionalità molto utile che permette di collegare le richieste dell’utente e le offerte delle varie attività. Mentre gli utenti utilizzano l’applicazione UALA per prenotare, i vari saloni di hairstyling, centri di bellezza ed estetica devono registrarsi tramite l’applicazione UALA Business, per poter comparire nella mappa e tenere traccia delle varie prenotazioni.

Gli utenti possono cercare e/o prenotare il singolo servizio, oppure selezionare direttamente uno dei negozi disponibili per valutare l’intera offerta che propongono.

Dopo aver selezionato il servizio di interesse (ognuno dei quali presenta il prezzo) c’è la possibilità di scegliere la persona dello staff che si prenderà cura di voi (ovviamente se il negozio ha più dipendenti). Successivamente si dovrà scegliere il giorno, l’ora e il metodo di pagamento desiderato (Apple Pay, Google Pay, PayPal, Carta di credito o “Paga in salone”).

Dopo aver concluso il processo, si riceve una e-mail di conferma con tutti i dettagli della prenotazione e, in aggiunta, un’ulteriore e-mail per ricordare l’appuntamento (24 ore prima).

Features

L’applicazione permette di vedere dove e quando c’è posto nell’immediato e prenotare l’appuntamento all’istante. Altra caratteristica importante è quella delle recensioni degli altri utenti, per trova il salone più in linea con le aspettative dell’utente.

UALA

Tra i servizi disponibili più richiesti ci sono:

  • Parrucchieri, taglio donna, piega, extension, shatush, balayage, taglio uomo;
  • Centro estetico, manicure, gel unghie, manicure semipermanente, ceretta inguine, ceretta gamba intera, luce pulsata, laser diodo, extension ciglia, sopracciglia, make up, permanente ciglia;
  • Spa e massaggi, massaggio ayurvedico, massaggio drenante, massaggio anticellulite, massaggio thai.

L’applicazione permette inoltre di prenotare 24 ore su 24, senza costi aggiuntivi sulla prenotazione.

Verdetto finale

L’applicazione UALA ha un punteggio di 4.9 sia su Apple App Store che Google Play Store, rispettivamente con oltre 5200 e 7100 recensioni. Un’applicazione semplice, intuitiva e facile da utilizzare, che collega le richieste degli utenti e l’offerta dei saloni di hairstyling, centri di bellezza ed estetica.

Seppur innovativa, UALA rischia di lasciar fuori quella parte di clienti che non utilizza smartphone, o che li utilizza appena. Nonostante ciò, il giudizio complessivo dell’applicazione è ottimo e permette di colmare le esigenze organizzative delle nuove generazioni.


Prova UALAApp Store Badge

Google Play Store Badge


 

Mobile Marketing: 6 errori comuni e come evitarli

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6 errori

Con il continuo aumento degli utenti mobile in tutto il mondo, le strategie di mobile marketing hanno acquisito un ruolo centrale per molte organizzazioni digitali, come mezzo per raggiungere in modo più efficiente i loro clienti.

Tuttavia, nel mondo del Mobile Marketing, ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione per assicurarsi di implementare la giusta strategia di crescita che porti a un successo nel lungo termine. Le strategie di marketing per le app, però, sono come un campo minato per le persone non esperte. Proprio per questa ragione abbiamo collezionato per voi i 6 errori più comuni a cui fare attenzione e cosa fare per evitarli.

1. Credere che mobile e desktop funzionino allo stesso modo

Quando le aziende compiono la scelta di espandere il loro business sui canali mobile, spesso si dimenticano delle differenze che ci sono tra mobile e desktop, implementando quindi la stessa strategia per entrambi i media. 

Dall’inizio, bisogna verificare se il sito sia mobile-friendly. Un sito mobile non ottimizzato solitamente porta a un’esperienza negativa dell’utente, allontanando così potenziali clienti. 

CONSIGLIO: controllate che il sito sia mobile-friendly tramite il tool di Google che testa i siti a questo link.

Avere un sito mobile-friendly è certamente un buon inizio, ma non è abbastanza, in quanto non offre un’esperienza “nativa” agli utenti. Per questa ragione, noi suggeriamo di prendere in considerazione l’idea di sviluppare un’applicazione. Recenti statistiche mostrano che l’88% del tempo passato sui telefoni è speso su app e che un utente utilizza in media 10 app ogni giorno e 30 app ogni mese. 

2. Aspettarsi che le persone scarichino un’app solo per il brand 

Nonostante il brand di un’azienda giochi un ruolo importante per i download di un’app, non è sicuramente l’unica ragione per cui le persone scaricherebbero un’app. Con più di 3.5 milioni di applicazioni mobile a livello globale, presenti sia nell’App Store che nel Google Play Store, gli utenti non troveranno mai una specifica app se non si implementa una strategia di mobile marketing ben strutturata. 

CONSIGLIO: create una strategia di marketing con lo scopo di accrescere la visibilità dell’app.

3. Non implementare immagini

Gli utenti sono persuasi dalle parole, ma allo stesso tempo attratti dalle immagini. Per questo motivo, è fondamentale aggiungere contenuti visivi al design di un’app e alla strategia di comunicazione, per attrarre più utenti possibili. In particolare consigliamo di aggiungere delle immagini in ciascun canale di Mobile Marketing utilizzato, per comunicare sia con i clienti potenziali che esistenti: social media (Facebook, Twitter, TikTok, Snapchat, ecc.), Google, Native Advertising, siti mobile, ecc. (Leggi il nostro sulla strategia omnichannel)

Un altro elemento che può essere usato nei contenuti (come messaggi e notifiche) sono le emoji: semplici, ma efficienti. 😉

Le persone che seguono indicazioni tramite testo e illustrazioni fanno il 323% meglio rispetto alle persone che seguono indicazioni senza illustrazioni, secondo il content marketer Ryan Robinson. Questo significa che l’utente è più propenso a fare ciò che gli viene detto se vengono aggiunti dei contenuti visivi nella strategia di marketing; inoltre c’è una probabilità più alta che capiscano meglio come vivere un’esperienza positiva all’interno di un’applicazione.

Source: NeoMam

4. Non prendere in considerazione la localizzazione 

Quando un’azienda entra in nuovo mercato con un’app, non prende in considerazione la strategia di diversificare l’app sulla base delle diverse lingue e culture. Molto spesso gli sviluppatori creano la loro app in una sola lingua, solitamente l’inglese. Tuttavia, questa strategia presenta due grandi problemi

Primo problema: non tutti sono fluenti in inglese. Non capire la lingua all’interno dell’applicazione porta a una scarsa interazione degli utenti con l’app, o peggio, alla disinstallazione. In effetti, le statistiche mostrano che quasi la metà dei download e dei ricavi più alti fatti nell’App Store di iOS provengono da paesi non anglofoni, il che significa che l’app con le entrate più alte aveva utenti che sono per l’80% non anglofoni.

Ma il grande problema è di non considerare le differenze culturali degli utenti. Gli utenti devono sentirsi a proprio agio nell’usare l’app, più trovano aspetti della loro vita quotidiana e della loro cultura, più sono motivati e invogliati a usarla.

CONSIGLIO. REPLUG suggerisce di aggiungere tre caratteristiche principali alla vostra strategia:

  • localizzare l’app in tutte le lingue dei diversi paesi in cui l’app si trova;
  • usare espressioni native;
  • aggiungere immagini basate sulla cultura di un determinato paese. 

5. Analizzare in modo incorretto il successo di un’app

Molte aziende misurano in modo sbagliato le performance delle loro app. Per analizzare in modo accurato i risultati, bisogna tenere a mente i vari KPIs.

I KPIs (Key Performance Indicators) sono i dati da misurare per capire meglio le performance delle campagne di app marketing.

Vi sono diversi KPIs che devono essere considerati per le attività di app marketing, come le installazioni, le registrazioni, gli acquisti e altro. È però importante focalizzarsi sui giusti KPIs, per fare ciò ogni organizzazione ha bisogno di definire e tracciare le metriche che importano maggiormente ai propri obiettivi di crescita.

CONSIGLIO: stabilite chiari obiettivi prima di lanciare una campagna di Mobile Marketing.

6. Usare eccessivamente i canali di Mobile CRM

È comune pensare che mandare una grande quantità di notifiche, farà aumentare le interazioni degli utenti mobile.

Anche se creare opportunità di comunicazione con gli utenti è fondamentale per aumentare la retention, inviare troppe notifiche farà allontanare gli utenti. Quando gli utenti si sentono disturbati o infastiditi da una strategia di mobile marketing pressante, saranno più propensi a disinstallare l’app. 

Vi sono tre cose da tenere a mente nella propria strategia di marketing:

  • Tempo. Il comportamento dei consumatori deve essere considerato. Raggiungerli durante il loro tempo libero, come la pausa pranzo, è una buona strategia, perché tendono a usare il loro telefono e possono dunque prestare attenzione alle notifiche/messaggi ricevuti. 
  • Parole. Bisogna scegliere le parole giuste in modo da creare notifiche che attraggono gli utenti, le call-to-action per esempio sono importanti, per invitarli a compiere azioni precise, come leggere un articolo o comprare un prodotto. 
  • Segmentazione. La “taglia unica” non si applica al Mobile CRM. Si dovrebbe sempre personalizzare i messaggi in base alle attività e alle proprietà degli utenti.

CONSIGLIO: quantità non significa qualità. 

Conclusione

Implementare una strategia di Mobile Marketing non è semplice. Richiede tempo, sforzi e conoscenza, specialmente all’inizio. Tuttavia, apporterà sicuramente un grande e unico vantaggio al vostro business (scopri i 6 vantaggi che un’app mobile può apportare a un Business).

Se non siete esperti, vi suggeriamo di lavorare con qualcuno che vi guidi nel costruire l’immagine della vostra app e vi aiuti a creare la giusta strategia di Mobile Marketing. Con 10 anni di esperienza nel Mobile Marketing, possiamo aiutarvi ad evitare questi errori, facendo crescere il vostro business. Contattateci! 🙂

App Review: Meditopia – meditazione e sonno

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Questi ultimi due anni non sono stati molto facili e siamo stati messi a dura prova, con cambiamenti alla nostra routine improvvisi e drastici. Questo sicuramente non ha contribuito ad alleviare lo stress. Ad oggi però, troviamo una varietà di applicazioni che vengono incontro a questo problema. Questa settimana parliamo di una di queste: Meditopia – meditazione e sonno.

Meditopia offre servizi di meditazione che possono aiutare a gestire lo stress, la motivazione, aiutare a conciliare e il sonno e molto altro ancora. “Non vogliamo solo che i nostri membri siano più felici o rilassati: vogliamo aiutarli a godere appieno dell’esperienza dell’osservazione e dell’analisi interiori” sono le parole esatte dell’azienda

L’applicazione nasce in Turchia nel 2015 e ora è una startup turca-tedesca avente sede sia a Istanbul che Berlino. Attualmente è presente a livello globale ed è disponibile in 12 diverse lingue, tra cui l’italiano. 

L’applicazione è scaricabile sia da Play Store che App Store, ma non è gratuita, in quanto appena completato l’accesso l’applicazione vi richiede un pagamento. Inoltre, l’App Store offre compatibilità non solo con gli iPhone, ma anche con iPad e Apple Watch. 

Come funziona Meditopia?

Una volta scaricata e aperta Meditopia sul vostro dispositivo iOS o Android, l’applicazione chiede una serie di domande per migliorare la vostra esperienza all’interno di essa. Per prima cosa l’app vi chiede di scegliere quali siano i benefici che state cercando tra dormire meglio la notte, rilassarvi e sentirvi bene, gestire stress e ansia, aumentare la motivazione e la saggezza, consapevolezza e amor proprio e infine gestire gli eventi inaspettati. Nella pagina successiva invece dovete indicare qual è il vostro livello di esperienza con la meditazione. Completata questa introduzione all’app, potete iscrivervi tramite un account Apple/Android, Google, Facebook o un indirizzo email.  

Ricordate che questa è un’applicazione a pagamento, infatti terminata la registrazione, dovete scegliere se fare una prova gratuita dell’app di 7 giorni, abbonarvi per un mese al costo di 6.99 euro o per un anno al costo di 34.99 euro.

L’applicazione si divide principalmente tra le seguenti sezioni: meditazione, dove si trovano playlist per imparare a meditare, ridurre lo stress, etc., dormire, dove si trovano le storie per facilitare il sonno e infine musica, sezione dove si trovano dei suoni ma anche vere e proprie musiche sulla dualità dell’universo, les fasi lunari e molto altro.

Tra le funzioni principali dell’app trovate le meditazioni per dormire, ovvero una scelta tra 30 meditazioni che facilitano l’arrivo del sonno e insegnano tecniche per la respirazione, che una volta imparate sono praticabili per tutta la vita. Le categorie presenti si suddividono tra: esercizi di respirazione, meditazione sulla consapevolezza, musica per la meditazione, meditazione guidata e meditazione per dormire. In seguito, trovate le storie, racconti d’avventura e favole che rilassano la mente e conciliano il sonno. Meditopia per garantire un’esperienza ancora più rilassante, ha creato la modalità notturna, che riduce il riverbero del cellulare e aiuta la mente e gli occhi a rilassarsi. 

Features 

Oltre alle funzioni principali, Meditopia ne offre altre altrettanto interessanti, ma soprattutto rilassanti:

  • Più di 250 meditazioni guidate;
  • Citazioni quotidiane per ritrovare la motivazione e l’ispirazione;
  • Scenari musicali volti a donare tranquillità, come notti in campagna, onde, pioggia, giungla, ecc.
  • Possibilità di prendere appunti personali per tenere traccia dei tuoi progressi;
  • Barometro della consapevolezza per una panoramica immediata delle vostre statistiche;
  • Sfide interne all’app per mettersi alla prova e confrontarsi con amici;
  • Promemoria personalizzati per meditare e dormire;

Verdetto finale

Il servizio offerto da Meditopia piace molto ai suoi utenti, che lasciano volentieri recensioni positive dando il massimo delle stelle. Le uniche lamentele che ogni tanto si presentano, sono quelle legate al costo di un abbonamento obbligatorio. Molte persone sono scettiche nell’utilizzare applicazioni che gestiscono lo stress e offrono percorsi di meditazioni, soprattutto se si vedono obbligate a pagare un abbonamento, ma spesso queste stesse persone poco dopo si ritrovano a scrivere una recensione positiva perché sorpresi dall’esperienza che l’applicazione riesce a offrire.

Non siate scettici, tentar non nuoce. Se vi trovate in un periodo difficile, siete stressati, non riuscite a dormire, questo servizio potrebbe aiutare. Come già detto inizialmente, Meditopia non è l’unica applicazione presente sul mercato, ma sicuramente la sua valutazione molto alta e il suo costo più basso rispetto ad altri competitor, le danno un valore aggiunto.


Prova Meditopia:

Google Play Store BadgeApp Store Badge


 

Instagram: arrivano le bozze delle storie

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Instagram annunciava a Marzo l’imminente arrivo della nuova feature riguardante le storie. Adesso, invece, inizia finalmente ad arrivare agli utenti dando la possibilità di salvare le bozze delle storie, in inglese “Story Drafts”.

Negli screenshot postati da un utente su Twitter, condivisi in seguito da Matt Navarra, notiamo che la funzione si attiva nel momento in cui si vuole uscire da una storia. L’app infatti chiede se si vuole eliminare la storia, salvarla nelle bozze o tornare alla storia. Nel caso si scelga di salvarla nelle bozze, l’applicazione mostra un prompt che informa l’utente che la bozza verrà eliminata ad una settimana dal momento in cui viene salvata la prima volta.

In questo modo Instagram dà la possibilità di tenere delle storie già pronte per un secondo momento, da postare nel momento della settimana che più si preferisce. Per chi lavora tutto il giorno con i social media e deve postare in determinati orari, basta preparare la storia quando si ha più tempo e postarla in un secondo momento velocemente. 

Fino ad ora, gli unici metodi per farlo erano salvare le storie nella galleria o utilizzare qualche app che offrisse la stessa funzione. Con questa nuova feature, non è più necessario uscire dall’app, perché Instagram offre tutto quello di cui si ha bisogno al suo interno. 

Instagram ha comunicato la nuova caratteristica anche a SocialMediaToday, annunciando: “Le bozze delle storie di Instagram sono adesso disponibili per tutti, globalmente. Le bozze delle storie verranno salvate per 7 giorni prima di scomparire”.

Il social media continua a svilupparsi annunciando nuove feature, questa notizia infatti arriva insieme a quella dei test sulla nuova funzione chiamata “Limits”. Inoltre, ultimamente aveva anche accennato a possibili piani su storie per soli abbonati o la possibilità per tutti di condividere i link nelle storie o anche quella di condividere i tweet nelle storie

App Review: EasyPark – facile parcheggiare

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EasyPark è un’app di origine svedese pensata per rendere più semplice il parcheggio nelle aree urbane. In particolare, EasyPark permette di digitalizzare il processo di pagamento del parcheggio, evitando ai suoi utenti le corse alle colonnine per pagare il ticket per la sosta e la ricerca, spesso inconcludente, delle monete del giusto taglio in fondo alle tasche.

L’app propone, poi, altre funzioni interessanti per aiutare gli utenti anche nella fase di ricerca del parcheggio.

Il servizio di EasyPark aiuta quindi i guidatori a risparmiare tempo e a diminuire le preoccupazioni e lo stress legati al parcheggio in città.

L’applicazione è scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play Store e il servizio risulta attivo in oltre 2.000 città in tutta Europa, di cui più di 460 solo in Italia. Tra queste troviamo, ad esempio, Milano, Torino, Roma, Napoli, Verona, Firenze e Palermo.

Come funziona EasyPark?

L’app di EasyPark può essere utilizzata su smartphone e tablet Android e su iPhone e iPad. Una volta scaricata l’applicazione, è richiesta la registrazione al servizio. È quindi necessario inserire il proprio numero di cellulare, il numero di targa del veicolo che si vuole registrare, un metodo di pagamento valido (carta di credito, Klarna, Paypal o Apple Pay) e infine i dati personali per la fatturazione.

Una volta inseriti tutti i dati, viene richiesto di ricaricare il proprio conto appena creato, così da avere il credito necessario per iniziare ad utilizzare EasyPark. Il conto può essere ricaricato manualmente di volta in volta scegliendo uno tra gli importi proposti dal servizio, oppure si può attivare l’opzione di ricarica automatica dell’account, in questo caso il conto viene ricaricato automaticamente dell’importo selezionato ogni volta che il credito sta per terminare. 

A questo punto l’account risulta ufficialmente attivo e l’utente può procedere ad utilizzare il servizio. Prima però è importante ricordarsi di stampare l’adesivo di EasyPark, disponibile sull’applicazione, da posizionare sul proprio cruscotto per informare i controlli del fatto che si sta usufruendo del servizio per pagare la sosta. Questi ultimi potranno allora controllare la regolarità del pagamento sull’applicazione, servendosi del numero di targa del veicolo.

Come si svolge quindi il pagamento della sosta tramite l’applicazione? Una volta raggiunta un’area di sosta dove è attivo il servizio EasyPark, è necessario inserire il codice dell’area sull’applicazione. Attivando la geolocalizzazione il sistema è in grado di rilevare automaticamente il codice dell’area di sosta in cui ci si trova, se questo non avviene è però possibile inserirlo manualmente. A questo punto sarà sufficiente impostare l’orario di inizio e l’orario di fine (indicativo) della sosta e il gioco è fatto. Il tempo di sosta potrà essere prolungato in ogni momento o interrotto anticipatamente tramite il pulsante “Termina sosta”. L’utente pagherà così solo per l’effettivo tempo di sosta, con l’aggiunta di una piccola commissione prelevata sul totale, compresa tra 0 e 0,39 €. Le commissioni prelevate per ogni comune possono essere consultate qui.

A questo proposito, va specificato che, chi usufruisce frequentemente del servizio di EasyPark, può valutare la sottoscrizione all’abbonamento EasyPark Large, che, al prezzo fisso di 2,99 € al mese, elimina il problema di pagare una commissione per ogni sosta. 

Features

Il pagamento della sosta tramite dispositivo mobile non è l’unica funzione che EasyPark offre per risolvere i problemi di parcheggio dei suoi utenti.

Come già menzionato in precedenza l’app semplifica di molto la gestione del parcheggio, permettendo di allungare o accorciare il tempo di sosta “a distanza” e inviando, su richiesta, una notifica quando la sosta sta per terminare.

Interessanti sono poi le funzioni di EasyPark per aiutare gli utenti nella ricerca del parcheggio.

La feature Find & Park, ad esempio, sfruttando la geolocalizzazione, guida l’utente nel percorso ottimale per trovare parcheggi liberi sulla strada verso la propria destinazione.

Lo strumento Parking Planner consente, invece, di prenotare in anticipo il proprio posto auto nei parcheggi che lo permettono, nel caso in cui si stia pianificando una sosta di lunga durata per una vacanza, ad esempio.

Infine, per gli utenti in possesso di auto elettrica, può essere interessante sapere che EasyPark permette anche di gestire la ricarica del proprio veicolo elettrico tramite la stessa applicazione.

Verdetto finale

EasyPark sembra essere un valido assistente per il car parking, soprattutto per i guidatori abituati a muoversi in grandi città dove i parcheggi a pagamento rappresentano l’unica opzione e trovare un posto auto libero può portare via molto tempo, oltre che essere stressante.

Anche la possibilità di prolungare e accorciare il tempo di sosta in qualunque momento e a distanza è un valore aggiunto che molti utenti potranno sicuramente apprezzare.

È però necessario specificare che i servizi messi a disposizione non risultano essere sempre gratuiti, a causa del prelievo delle commissioni di servizio, e non tutti possono pensare che la “spesa” valga la pena. 

L’app vanta recensioni mediamente positive, con una valutazione di 4,2 stelle su App Store e 3,5 stelle su Google Play Store. Molte delle recensioni negative risultano legate al prelievo delle commissioni di servizio. Infatti, molti utenti sembrano non esserne a conoscenza fino al momento della consumazione del servizio e ne rimangono spiacevolmente sorpresi. È quindi importante che tutti gli utenti si informino accuratamente sui termini del servizio prima di usufruirne, per evitare inconvenienti di questo tipo.

Va comunque specificato che il team di EasyPark provvede a rispondere prontamente a quasi tutte le recensioni con valutazione negativa per risolvere eventuali dubbi sul servizio o proporre soluzioni ai problemi riscontrati dagli utenti.


Prova EasyPark:

Google Play Store BadgeApp Store Badge


 

App Review: 4books – i migliori libri in pillole

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4books è un’applicazione pensata principalmente per imprenditori, manager e professionisti, ma accessibile a chiunque si interessi di business o settori annessi e desideri rimanere aggiornato sulle ultime novità in questo campo. Ciò che l’app mette a disposizione degli utenti è un archivio di centinaia di libri che sono stati riassunti dal team di 4books in estratti che richiedono un tempo di lettura non superiore ai 20 minuti. Gli stessi estratti sono inoltre disponibili per l’ascolto in formato audiolibro.

L’applicazione è stata ideata da Marco Montemagno, imprenditore digital, con l’intento di venire incontro a chi non ha molto tempo da dedicare alla lettura, ma non vuole comunque rinunciare ad approfondire le sue conoscenze in un determinato campo di interesse.

4books è disponibile su Google Play Store e App Store e i servizi offerti dalla piattaforma sono fruibili solo tramite sottoscrizione ad un abbonamento a pagamento. L’utente può quindi scegliere tra un abbonamento mensile (al prezzo di 9,99 €) e un abbonamento annuale (al prezzo di 99,99 €). Per i nuovi utenti curiosi di provare l’applicazione, è comunque prevista una prova gratuita di 7 giorni che dà accesso a tutti i servizi. 

Come funziona 4books?

Accedere al catalogo di 4books è molto semplice. Il primo passo consiste nella creazione di un account tramite Apple ID, Google, Facebook o utilizzando email e password. 

Una volta creato l’account sarà quindi necessario scegliere e attivare il proprio piano di pagamento. La piattaforma accetta pagamenti tramite carte di credito Visa, Mastercard e American Express e il rinnovamento dell’abbonamento è automatico. Anche per attivare la prova gratuita è necessario inserire i dettagli di pagamento, ma non verrà effettuato nessun addebito prima dello scadere della prova.

A questo punto l’utente può accedere ad un catalogo che conta attualmente centinaia di libri riassunti in estratti dal tempo di lettura di circa 20 minuti, e che viene aggiornato ogni settimana con l’aggiunta di un nuovo contenuto originale.

I contenuti sono divisi in più di dieci categorie, tra cui troviamo: Soldi e Investimenti, Motivazione, Crescita e Benessere, Marketing e Comunicazione, Impresa e Strategia, Psicologia, Scienza e Tecnologia, per citarne alcuni.

I libri possono essere selezionati per la lettura a partire dalle sezioni “Novità” e “Suggeriti per te” o tramite lo strumento “Ricerca” se si ha già un contenuto specifico in mente.

Features

Sicuramente un valore aggiunto dell’applicazione è rappresentato dalla possibilità di accedere ai riassunti non solo in formato ebook, ma anche come audiolibro. In molti apprezzano infatti l’opportunità di ascoltare i riassunti quando sono fuori casa utilizzandoli come podcast della durata di 15/20 minuti. Questo permette quindi anche di ottimizzare i tempi dedicati alla lettura.

Un’altra feature interessante di 4books è poi la sezione “TheUpdate”. In questa sezione vengono pubblicate quotidianamente news del settore tech e business in pillole, che permettono di rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità. Inoltre, ogni weekend viene pubblicato un audio che, in pochi minuti, riassume le notizie più importanti dell’ultima settimana.

Può essere anche utile specificare che i contenuti di 4books sono al momento disponibili in italiano, inglese e spagnolo. È quindi possibile cambiare le impostazioni di lingua tramite la sezione del profilo “Lingua dei contenuti”, offrendo anche un’opportunità per imparare o migliorare le proprie conoscenze delle lingue straniere.

Verdetto finale

4books è sicuramente un’applicazione molto valida per chi è appassionato di lettura ma non ha molto tempo da dedicarci, o ancora per chi alla lettura tradizionale preferisce l’ascolto in cuffia di un buon audiolibro. 

I brevi estratti permettono di imparare nuovi concetti chiave ogni giorno e la sezione news permette di non perdersi nessuna novità di settori. I contenuti trattati dai titoli possono ovviamente non incontrare gli interessi di tutti gli utenti, ma la prova gratuita permette proprio di esplorare la risorsa nella sua totalità prima di vincolarsi ad un abbonamento a pagamento.

Gli utenti che l’hanno scaricata si dichiarano generalmente molto soddisfatti.


Prova 4books:

Google Play Store BadgeApp Store Badge


 

iOS 14 e consenso alla privacy [Infografica]

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iOS 14 - Prompt Privacy

La pubblicità digitale, in particolare quella sul canale mobile, è arrivata a un bivio importante nella sua storia. iOS 14 e il consenso alla privacy rappresentano un attacco diretto al “data-driven marketing” da parte di Apple. Infatti, con la richiesta esplicita al tracciamento dei dati da parte degli inserzionisti e terze parti tecnologiche, ci si aspetta che la maggior parte degli utenti non dia il consenso e preferisca rimanere anonima.

Ma cosa vuol dire questo cambiamento alla privacy sui dispositivi iOS? Senza IDFA e con iOS 14, i marketer avranno accesso a pochissimi dati per ottimizzare le proprie attività marketing.

L’unica arma a nostra disposizione? Riuscire a ottenere più consensi possibile per continuare le nostre attività digitali al meglio.

iOS 14.5 - PRE-ATT PROMPT

SCARICA L’INFOGRAFICA

Perché scaricare questa infografica?

Questa infografica aiuterà a capire:

  • Cosa è permesso mostrare nel prompt pre-ATT
  • Cosa non è permesso scrivere nel prompt pre-ATT
  • Come ideare la richiesta per il consenso al tracciamento
  • Cosa comunicare al team prodotto e tech
  • Perché è importante ragionare sul processo di richiesta

Per chi è questa infografica?

  • Imprenditori
  • CMO, CTO, CPO
  • Head of Marketing
  • Marketing Manager
  • Product Manager
  • Sviluppatori App

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