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Cos’è Il Click Spam?

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Cos'è Il Click Spam

Come già sappiamo, uno dei problemi più grandi del marketing digitale, e anche del mobile, è la frode. Dato il numero altissimo di dati disponibili, i cosiddetti fraudsters sono sempre pronti a trovare un modo per aumentare i loro introiti in maniera illecita. Qui di seguito cerchiamo di spiegare cos’è il click spam nel mobile marketing. 

Cos’è Il Click Spam? 

Il click spam è una tecnica di frode avanzata, dove i fraudster generano clicks per gli utenti a loro insaputa. Il tutto ha inizio quando un utente arriva su una pagina di mobile web o una applicazione sviluppata da fonti fraudolente. 

Da lì può accadere uno dei seguenti tipi di frode: 

  1. La pagina mobile web inizia a generare clicks nel background su ads che non sono visibili all’utente
  2. I fraudsters generano clicks mentre l’utente interagisce nell’app fraudolenta, facendo così sembrare questi click, un’interazione su una pubblicità
  3. L’app fraudolenta può generare clicks in continuazione, nel caso questa sia abilitata in background (come ad esempio applicazioni launchers, di pulizia della memoria, o keyboards…)
  4. I fraudsters possono anche generare clicks da device ID completamente falsificati e trasmetterli a un sistema di tracking o MMP
  5. Infine i fraudsters possono anche mandare impressions che sembrano click, creando l’impressione che una semplice view di un ADV sia infatti un’interazione. 

La cosa comune in tutti questi casi è che l’utente è completamente ignaro di quello che accade nel background del proprio telefono. 

Perché Il Click Spam è Importante? 

Il click spam è una forma di frode che cattura il traffico organico e lo presenta agli inserzionisti come traffico generato da utenti raggiunti tramite pubblicità a pagamento.

Per l’inserzionista, ci sono fondamentalmente due problemi con questo tipo di frode:

  1. Il primo è che si finirà con il pagare per degli utenti che si sarebbero acquisiti comunque organicamente
  2. Il secondo è che i dati a disposizione non saranno più corretti e le metriche di riferimento per CPI o CPA saranno completamente errati

Per questo motivo è importante avere chiare delle metriche di base per combattere la frode, come il CTIT (click-to-instal-time). Ad esempio, i sistemi di tracking (MMP) suggeriscono dei valori standard per il CTIT, è però bene che ogni inserzionista capisca quali sono le metriche adatte da tenere in considerazione per la propria applicazione mobile. Infine, ci sono diversi strumenti disponibili, sia attraverso i sistemi di tracking o terze parti, per proteggersi da attività fraudolente.

 

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Cos’è Una Conversione Nel Mobile Marketing?

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cos'è una conversione

Nel mondo del performance mobile marketing, avere chiare le metriche di successo come CPI, CPA, CTR e così via, è importante per creare un piano marketing infallibile. Qui di seguito cerchiamo di spiegare in termini semplice cos’è una conversione quando si parla di performance mobile marketing. 

Cos’è Una Conversione Nel Mobile Marketing?

Nel marketing digitale, mobile incluso, si dice conversione quando un utente compie una determinata azione, solitamente indicata nella call-to-action (CTA) della pubblicità. A seconda dell’azione ricercata dall’inserzionista, la conversione può essere diversa; ad esempio, per conversione si può intendere un download, una app install, un acquisto, o una registrazione. 

Perché La Conversione è Importante Nel Mobile Marketing? 

Quando si pianifica una campagna sul mobile, o più in generale sul digitale, si fa riferimento ai KPI (Key Performance Indicators) della stessa per valutarne la qualità. Solitamente, ogni conversione è associata a un KPI di riferimento. Ad esempio, se lavoriamo per una app di eCommerce, le nostre conversioni saranno molto probabilmente: 

  • Installazione
  • Registrazione
  • Acquisto

Una volta definite le conversioni importanti, cioè quelle azioni che gli utenti devono fare affinchè giustifichino il nostro ROAS, bisogna poi controllare le metriche di riferimento per valutarne il successo. Nell’esmpio fatto sopra, in base al nostro target eCPA, possiamo calcolare la percentuale per ogni conversione da tenere sotto controllo quando lavoriamo sui vari canali, e così avremo, per esempio:

  • KPI per registrazione – 20%; cioè il 20% degli utenti che scarica la nostra app si dovrà registrare affinchè possiamo considerare questa campagna un successo
  • KPI per acquisto – 5%; cioè il 5% degli utenti che scarica la nostra app dovrà anche fare un acquisto per giustificare il nostro ROAS e fare in modo che l’LTV di ogni utente sia maggiore del nostro eCPA

 

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Cos’è Il Click Injection?

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Cos'è Il Click Injection

Come già sappiamo, uno dei problemi più grandi del marketing digitale, e anche del mobile marketing, è la frode. Dato il numero altissimo di dati disponibili, i cosiddetti fraudsters sono sempre pronti a trovare un modo per aumentare i loro introiti in maniera illecita. Qui di seguito cerchiamo di spiegare cos’è il click injection nel mobile marketing. 

Cos’è Il Click Injection? 

Il click injection è una tecnica sofistica di click spamming. In pratica, i fraudster sviluppano una applicazione mobile che una volta installata dagli utenti su uno smartphone Android, inizia a “sentire” cosa fanno gli utenti e quali altre applicazioni scaricano. Nel momento in cui si accorgono che una app è stata scaricata, generano una serie di clicks prima che l’installazione dell’app sia completata. In questo modo, il sistema di tracciamento è ingannato e l’installazione è attribuita alla fonte fraudolenta. 

Perché è Importante Il Click Injection? 

Capire quali clicks sono reali e quali fraudolenti è molto importante per valutare le performance dei vari canali utilizzati nelle campagne di mobile marketing. Malgrado l’installazione sia falsa, tutti gli eventi che accadono dopo l’install, invece, sono reali; questo significa che non solo un partner fraudolento si aggiudicherà il costo dell’installazione (CPI) ma poiché gli eventi post-install sono associati a quel canale, gli inserzionisti andranno in maniera errata a investire più budget su quel canale specifico. 

Purtroppo, ci sono stati molti casi, anche recentemente, di aziende di una certa importanza che sono caduti in questa trappola. Quando si lavora su una campagna a performance è importante collaborare anche con il proprio sistema di tracciamento (MMP) per comprendere a pieno le possibilità da un punto di vista tecnico. 

 

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I Pionieri del Mobile Marketing: Maria Brigida Deleonardis – Free2Move

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maria-brigida-deleonardis

Per la sezione “I Pionieri del Mobile Marketing” siamo andati ad incontrare Maria Brigida Deleonardis in uno dei suoi bar preferiti di Berlino, dove vive ormai da quasi 5 anni, e abbiamo colto l’occasione di farle qualche domanda relativa alla sua esperienza, ai suoi segreti per gestire campagne di user acquisition di successo, e la sua visione del performance marketing nel futuro.

Maria Brigida, per farti conoscere dai nostri lettori, raccontaci in breve la tua storia!

Sono nata a Taranto e dopo il liceo ho avuto la fortuna di poter andare a Milano a studiare. Ho frequentato il corso triennale e specialistico in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione e, abbastanza paradossalmente, il marketing non è mai stata la mia materia preferita! Avrei voluto lavorare in case discografiche o per l’organizzazione di eventi dal vivo. Ho iniziato a lavorare nel settore musicale ma, essendomi laureata nel bel mezzo della crisi economica, un po’ per caso ho iniziato a lavorare nel digitale per la promozione di artisti e festival e il canale più interessante all’epoca era MySpace. Mi ritengo fortunata ad aver visto l’evoluzione del marketing digitale da semplice accessorio alla comunicazione a strumento di marketing vero e proprio! Mi definisco un Mammuth del digital e lo dico col sorriso. Ho lavorato per diverse startup a Milano per poi approdare abbastanza per caso a Berlino: stavo cercando lavoro e un po’ per gioco, ho risposto a un annuncio per una posizione di Performance Marketing Manager a Berlino per Lovoo. Ricordo ancora quando ho ricevuto l’email che mi diceva di essere stata assunta: era agosto ed ero in spiaggia ad aspettare i miei amici. Mi sono sentita elettrizzata e in poco più di un mese mi sono ritrovata qui. Una scelta che non rimpiangerò mai.

Un ricordo legato al mobile marketing che non scorderai mai?

Il manual bidding! (ride) Ricordo dopo il weekend della prima settimana a Lovoo: arrivo in ufficio, controllo la dashboard e la spesa era salita alle stelle. Un bid che doveva essere di 0.50€ era stato immesso per errore (da me!) come 50€! Mi sono subito spiegata con il mio capo e lì ho capito due cose: ricontrolla sempre i bid e ammetti i tuoi errori, senza scuse.

Di cosa ti occupi al momento a Free2Move?

maria-brigida-deleonardisIl mio job title recita “Lead User Acquisition”, in pratica mi occupo della strategia e della pianificazione delle campagne di acquisizione utenti per Free2Move in tutti i mercati in cui l’app è disponibile. Ricevuti i budget, cerco di allocare le risorse dove e come credo possa portare maggiori risultati, a livello di quarter e ogni mese. Adoro passare il tempo ad analizzare i dati e da loro trarre le indicazioni giuste su come gestire al meglio il budget e le campagne.

Qual è il tuo canale di user acquisition preferito?

Quello che mi fa raggiungere gli obiettivi! Scherzi a parte, ho un debole per le campagne di tipo Search per due motivi: ti permettono di acquisire utenti generalmente più di valore e anche di conoscere di più a proposito dei tuoi utenti e costruire campagne migliori per il futuro.

E qual è quello più efficace invece?

Dipende, eheh. Non credo esista un canale che funzioni bene sempre o in ogni Paese. Dipende sempre dall’obiettivo che si persegue con una campagna a pagamento ed è necessario capire bene quali sono gli obiettivi – se di pure crescita o di crescita di qualità – prima di investire in un canale o in un altro.

Quali sono gli insegnamenti del passato che ti sei portata dietro negli anni, e che stai usando nel tuo ruolo attuale?

Massima attenzione al dettaglio, conoscenza e familiarità con i dati e tanto gut feeling.

Cosa ti aspetti di imparare invece in questo nuovo anno?

Mi piacerebbe imparare qualcosa in più sul tema Data Science. Il tema, oggi, nel nostro campo – pur essendo molto giovane – è: “Il tuo lavoro può essere fatto da un robot.”. Se così fosse davvero, mi piacerebbe sapere cosa c’è dietro al machine learning e credo che con l’esperienza acquisita in questi anni, possa essere interessante non solo vedere cosa succede ma soprattutto aiutare chi programma gli algoritmi, a capire il perché.

Quali sono i tuoi KPIs chiari per definire il successo delle attività di User Acquisition?

Tutti i KPIs che definiscono un “customer journey” di successo, dopo che l’utente ha scaricato l’applicazione. Bisogna andare oltre il CPI e vedere il o i vari CPA: quanto costa una registrazione completa o la prima prenotazione di un veicolo – nel caso di Free2Move – sono metriche fondamentali per valutare le attività di User Acquisition. Ovviamente questi KPIs devono essere messi in relazione al CPI, al metodo di bidding usato dalla piattaforma pubblicitaria, al sistema di attribuzione e anche al tempo che gli utenti impiegano per passare da un momento all’altro del percorso.

Quali sono le difficoltà maggiori che un marketer incontra ad oggi quando deve promuovere una app mobile?

maria-brigida-deleonardis-MMI1La saturazione di app, specialmente in alcuni vertical. E la presenza di giganti che, attivi sul mercato da più tempo, non lascia spazio spesso a piccole app – magari più funzionanti o con una UX migliore, di emergere. Ma questo è un discorso più di “prodotto” che di marketing ma la relazione tra i due aspetti è sempre più cruciale. Dal punto di vista di puro marketing, sicuramente i costi maggiori rispetto a qualche tempo fa: ricordo tempi con CPI da 1 o 2 euro su canali “puri” come Facebook o Google, in cui era facile avere volume, e insegnamenti, in relativamente poco tempo e con budget alla portata di tutti. Adesso un marketer deve essere in grado di convincere il proprio capo ad avere budget consistenti anche solo per testare un canale o un mercato. E questo secondo me è un grosso limite.

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Come Pubblicare Una App Negli Stores Passo Per Passo

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Finalmente hai avuto un’idea fantastica per la tua applicazione mobile oppure sei già a metà strada nello sviluppo; a questo punto incominci a farti delle domande su come raggiungere più utenti possibili una volta pubblicata negli App Stores. Molto probabilmente stai pianificando il rilascio della tua app mobile sui due Stores più grandi al momento, l’App Store per applicazioni iOS e il Google Play per quelle Android. 

Sviluppare un’app mobile è però solo il primo passo per raggiungere il successo. Una volta finito lo sviluppo, bisogna pensare a come pubblicare la propria applicazione negli App Stores.

Per questo motivo è fondamentale avere chiari quali sono i passi da seguire per una pubblicazione senza problemi. 

Che Cosa Significa Pubblicare La Propria App Negli Stores? 

La pubblicazione dell’app altro non è che il rilascio ufficiale del proprio prodotto, rendendolo disponibile agli utenti nel mondo o in una località specifica per i loro dispositivi smartphone.

Il processo di pubblicazione include 3 passi di base: 

  • Sviluppare un’ottima applicazione 
  • Preparare l’applicazione per il rilascio ufficiale
  • Pubblicare la propria app negli Stores

Poiché gli Stores più grandi sono quelli di Apple e Android, qui di seguito ci concentremo su questi due, lasciando fuori gli altri stores minori. 

 

Cosa Bisogna Fare Per Sviluppare Un’Ottima Applicazione Mobile? 

Innanzitutto bisogna validare la propria idea prima d’iniziare lo sviluppo. Il fatto che tu pensi di avere un’idea fantastica per un’app mobile non significa necessariamente che risolva un problema esistente. C’è bisogno di fare un’analisi completa dei vari competitors nel settore d’interesse e capirne anche la monetizzazione.

Infatti, non avere idea di come la monetizzazione possa funzionare nella tua app mobile è un grave problema, che ti potrebbe perseguitare in un secondo momento. La strategia di monetizzazione deve essere allineata alla tua audience di riferimento e alla tipologia di applicazione mobile sviluppata.  

Cosa Bisogna Preparare Per La Pubblicazione Della Propria Applicazione Mobile? 

La preparazione alla pubblicazione ufficiale della propria app mobile è la cosiddetta quiete prima della tempesta; per questo motivo è curciale prepararsi al meglio prima d’intraprendere questa strada.

Ci sono dei passi che bisogna seguire con attenzione prima di finalizzare la distribuzione della propria app mobile. 

1. Fai Un Check Up Completo Della Tua App Mobile

Uno degli errori fondamentali in cui ci si può imbattere quando si pubblica una applicazione negli Stores è quello di sottoporla allo scrutinio degli esperti senza aver controllato per bene tutte le sue funzionalità.

Google e Apple hanno pubblicato delle linee guida chiare e precise al fine di aiutare gli sviluppatori mobile e fare in modo che la propria applicazione non sia rifiutata.

2. Prepara Un Infallibile Piano Marketing 

Una volta che ti sei assicurato che non ci siano problemi con la tua applicazione mobile, il passo successivo è quello di pensare a un piano di distribuzione. Solitamente, gli sviluppatori hanno da parte un fondo dedicato alla pianificazione marketing. Nel caso non si abbia accesso a un budget per queste attività, ci sono comunque modi alternativi ed economici con cui si può iniziare la promozione. 

Al momento della pubblicazione della propria app negli Stores è fondamentale raggiungere l’audience preferita, per questo motivo è importante stabilire una presenza online prima del rilascio ufficiale dell’app mobile.

Per farlo in maniera corretta, qui di seguito presentiamo un paio d’idee che possono aiutarci: 

  1. Sviluppa una Landing Page con informazioni relative alla tua applicazione mobile e spiega per bene le funzionalità. Considera che per il rilascio negli App Stores, avere un sito web è comunque necessario. 
  2. Fai il set up di una pagina su Facebook e altri Social Media per iniziare a interagire con la tua audience direttamente. Ci sono diverse modalità per intrattenere i tuoi futuri utenti; pensa alla modalità di comunicazione preferita e trova il modo giusto per metterla in atto.
  3. Considera l’utilizzo di piattaforme come Reddit o Product Hunt, per trovare utenti iniziali per la versione beta della tua app mobile e ricevere del feedback. 

3. Prepara Il Testo E Le Immagini Per La Tua App Mobile

Per pubblicare la propria applicazione nei maggiori App Stores è necessario prepararsi in largo anticipo. Ad esempio avere a disposizione immagini, testo, descrizione dell’app, keywords e così via, ci aiuterà a non perdere tempo in un secondo momento ma soprattutto ci permetterà di scegliere solo quegli elementi che riteniamo essere migliori.

È importante ricordarsi che più del 90% delle installazioni mobile sono dovute a ricerche organiche nell’App Store, quindi è fondamentale avere una strategia per il cosidetto “metadata” della propria app mobile. Così come quando sviluppiamo un sito web e vogliamo migliorare l’aspetto SEO, quando ci si prepara al rilascio di un applicazione mobile bisogna pensare a una strategia keywords e lavorare sull’ASO (App Store Optimization).

Per prepare una lista di keywords che sia una giusta combinazione tra termini corti, medi e lunghi, è importante fare del brainstorming con delle semplici ma fondamentali domande:

  1. Quali sono le maggiori caratteristiche della nostra applicazione mobile? 
  2. Con quali termini alternativi la nostra audience si potrebbe riferire alla nostra app? 
  3. Qual è l’uso principale della nostra app mobile? 
  4. Che termini usano gli utenti per cercare applicazioni simili alla nostra? 
  5. Quali sono le app dei nostri competitors e che keywords usano nel titolo? 
  6. Quali termini sono usati prevalentemente nelle descrizioni delle applicazioni che sono nella categoria in cui vogliamo pubblicare la nostra app? 
  7. Quali parole sono frequentemente usate nelle reviews delle applicazioni dei nostri competitors o di quelle che sono nella nostra categoria? 

Malgrado possa sembrare eccessivo farsi tutte queste domande, così come nel SEO, la preparazione per una strategia ASO è altrettanto sofisticata. Naturalmente, ci sono servizi esterni che possono aiutarci a scoprire in tempi brevi le risposte alle domande viste. 

Il passo successivo è quello di analizzare ed elencare tutte le keywords possibili ma soprattutto quelle che si vogliono utilizzare. Infatti, non tutte le keywords che ci sono venute in mente all’inizio saranno pertinenti alla nostra strategia ASO. 

A questo punto è chiaro che i fattori che influenzano il posizionamento negli App Stores sono diversi e non sempre chiari, detto questo però, ci sono sicuramente degli elementi a cui bisogna fare attenzione.

Ad esempio, nello store di iTunes, bisogna controllare: 

  • Il nome dell’applicazione 
  • Il sottotitolo
  • Le Keywords

Mentre nel Google Play è importante tenere sotto controllo i seguenti elementi: 

  • Il titolo dell’applicazione
  • La descrizione breve
  • La descrizione lunga 

4. Prepara Le Creatività Per La Tua App Mobile

In media, ci sono circa 6000 applicazioni pubblicate giornalmente negli App Stores principali a livello globale. Prepararsi accuratamente alla data di rilascio della nostra applicazione mobile è fondamentale per il nostro successo. Uno dei punti fondamentali che ci può aiutare in questo passo strategico è la parte delle creatività. Come abbiamo già visto, le creatività giocano un ruolo fondamentale nella pianificazione delle campagne mobile, però queste sono anche molto importanti per quanto riguarda la presenza sullo Store al fine di generare download organici. 

Fornire le creatività più importanti in termini di screenshot e icone dell’applicazione è importante per assicurarsi un impatto visivo che porti risultati. 

Come Prepararsi Alla Pubblicazione E Distribuzione Della Propria App Mobile? 

Una volta controllate le funzionalità della propria applicazione mobile e aver pensato in maniera adeguata alla strategia marketing, si arriva finalmente al rilascio pubblico della propria app. 

1. Pianifica La Data Di Rilascio

Prepararsi alla data di rilascio è sicuramente l’ultimo dei passi più importanti. È fondamentale ricordarsi che l’iTunes Store ha delle tempistiche precise per quanto riguarda la pubblicazione di app che potrebbero ritardare il rilascio ufficiale della nostra applicazione. Generalmente, è meglio sottoporre agli App Stores la propria app all’inizio della settimana, dando in questo modo al team di review tutto il tempo disponibile per controllarne le funzionalità e potenzialmente pubblicarla prima del weekend. 

2. Cerca Di Ottenere I Primi Downloads Velocemente

Riuscire a pubblicare la propria app mobile in uno degli Store è solo il primo passo, infatti bisogna immediatamente pensare a quale strategia impiegare per raggiungere i propri utenti e avere i primi downloads. 

Qui di seguito, alcune dritte per generare traffico verso la propria pagina nello Store: 

  1. Manda un’ e-mail a tutti gli utenti che potrebbero essere interessati
  2. Cerca influencers nella tua nicchia e  chiedi di parlare della tua app
  3. Scrivi ai tuoi amici e chiedi loro di fare il dowload della tua app mobile e lasciare una review sullo Store (questo è importantissimo!)
  4. Divulga la notizia della pubblicazione sui Social Media
  5. Trova utenti beta su piattaforme apposite

3. Ottimizza La Tua App Anche Dopo La Pubblicazione

Una volta pubblicata la propria app mobile, ci si deve concentrare sull’ottimizzazione della stessa ma anche del titolo e della descrizione. Non si può infatti immaginare di lasciare il tutto così come nella data di rilascio. 

Fare updates in maniera regolare della propria app mobile è un segno di qualità per gli utenti ma aiuta anche ad aumentare la visibilità negli Stores. Controlla in maniera periodica i seguenti elementi:

  • Nome dell’applicazione mobile, sottotitolo e keywords – A tal riguardo è importante controllare anche il ranking della propria app negli Stores.
  • Descrizione breve – Fai un modo di riscrivere e aggiungere keywords frequentemente nel Google Play Store. 
  • Testo promozionale e Updates – Dare queste informazioni aumenta la visibilità della propria app anche per gli utenti attivi.

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Conclusione

KEY LEARNINGS: 

  • La pubblicazione della propria applicazione mobile negli App Stores è tutt’altro che semplice, infatti è un processo lungo e ci sono dei passi da seguire.
  • Sviluppare un’applicazione qualsiasi non è abbastanza, infatti bisogna mirare ad averne una d’alta qualità.
  • QA e Marketing giocano un ruolo fondamentale per il nostro successo

CONSIGLI:

  • Prepara in maniera ottimale la tua strategia ASO
  • Non dimenticarti di raccogliere tutte le creatività (statiche e non) per massimizzare l’impatto visivo 
  • Una volta rilasciata l’app negli Stores, concentrati sulla visibilità e downloads
  • Continua a fare updates della tua app anche dopo la pubblicazione

Cos’è Una Callback?

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Cos'è una callback

Nel marketing digitale avere una certa familiarità con la parte tecnica aiuta a capire al meglio come funziona l’ecosistema e a destreggiarsi con i vari sistemi che si utilizzano. Qui di seguito spieghiamo in termini semplici cos’è una callback. 

Cos’è Una Callback? 

Una callback (anche nota come postback) è un ping da un server a un altro. Una callback può essere inizializzata manualmente o automaticamente, ed è innescata da un’azione particolare o quando un evento è completato in app. Solitamente si parla di callback o postback nei sistemi di tracciamento (MMP).

Perché Le Callback Sono Importanti? 

Le callback sono importanti per tutti quelli che usano tecnologie basate su servers, per generare reports in tempo reale. 

Parlando da un aspetto puramente tecnico, una callback altro non è che un metodo con cui si estrae dati da un server e si trasmettono a un altro server connesso. Questi postback sono molto importante dal punto di vista del marketing, poichè ci permettono di accumulare dati in sistemi di tracciamento o dashboard da condividere internamente. 

Da un punto di vista un po’ meno tecnico, invece, generare delle callback associate a eventi specifici in app in tempo reale, ci aiuta a essere più sicuri dei dati con cui analizziamo le performance di una campagna mobile e grazie a cui prendiamo decisioni importanti. 

Malgrado sia possibile generare delle callback per qualsiasi tipo di evento in app, è importante limitare queste solo a quegli eventi che ci possono aiutare nel nostro processo di decision-making. Inoltre, è fondamentale considerare che avere troppi eventi tracciati può:

  1. Rallentare le performance della nostra applicazione poiché i servers sarebbero sotto stress
  2. Complicare l’analisi delle performance sia dell’applicazione mobile che delle campagne poiché con troppi dati si fa poi fatica a individuare cosa è importante per determinare il nostro success. 

 

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Cos’è Una Attribuzione nel Mobile Marketing?

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attribuzione mobile

I sistemi di tracciamento, anche detti MMP, e l’attribuzione mobile giocano un ruolo fondamentale per gestire diversi canali di acquisizione, e capire come si comportano gli utenti nella propria applicazione mobile. 

Considerata l’importanza di questi sistemi di tracciamento, diventa fondamentale capire cosa si intenda per attribuzione, in modo da essere in grado di gestire non solo le performance delle proprie campagne di acquisizione, ma anche per comprendere a pieno questi sistemi di analytics.

Di seguito spieghiamo in parole semplici cos’è una attribuzione mobile. 

Cos’è Una Attribuzione Mobile?

L’attribuzione nel mobile marketing altro non è che la scienza con cui si collegano due dati, come ad esempio l’attribuzione della spesa in app da parte degli utenti con il tasso di engagement o installazioni.

Questa metrica ci aiuta a capire cosa accade quando un utente interagisce con una pubblicità in app.

Un’attribuzione fatta in maniera corretta ci permette di comprendere cosa accade nel funnel di conversione degli utenti acquisiti. In termini pratici, ci aiuta a verificare il comportamento degli utenti dal momento in cui cliccano su un formato pubblicitario e con esso anche definire delle coorti.

Perché l’Attribuzione è importante? 

Nel mobile marketing l’attribuzione ci permette di capire la relazione tra il budget speso e il numero di conversioni ricevute, per valutare il successo di ogni singola campagna.

Senza un sistema di attribuzione corretto, gli inserzionisti, le agenzie e gli sviluppatori non sarebbero in grado d’identificare gli utenti che interagiscono al meglio in app oppure quali sono gli eventi in app che contribuiscono gli utenti a finalizzare un acquisto nell’applicazione mobile.

Diversi tipi di Attribuzione

Esistono tre tipi principale di attribuzione per le campagne di acquisizione mobile.

  • Last-touch attribution model: occorre quando un’installazione viene associata all’ultima interazione
  • Multi-touch attribution model: metodo per identificare i vari touch-points che avvengono prima della conversione finale (scopri cos’è l’attribuzione multi-touch)
  • View-through attribution model: considera anche la visualizzazione dell’annuncio, e non solo l’interazione come il click (scopri cos’è l’attribuzione view-through)

 

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Cosa Sono I Sistemi Di Analytics?

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Sistemi Di Analytics

Quando si parla di pubblicità digitale e di dati, una parola tende a essere condivisa continuamente, analytics. Capire cosa si intenda per sistemi di analytics, in special modo quando si tratta di mobile marketing è fondamentale per l’analisi dei dati e attività in app. Qui di seguito cerchiamo di spiegare in termini semplici cosa sono i sistemi di analytics e perché essi siano importanti. 

Cosa Sono I Sistemi Analytics? 

Per Analytics si intende l’analisi e presentazione dei dati, che è automaticamente collezionata da processori o sistemi di tracciamento (MMP). I sistemi di Analytics aiutano i marketers a interpretare i dati in maniera semplice ed efficace, soprattutto però aiutano le aziende a controllare come migliorare le performance degli utenti in app. 

Perché I Sistemi Di Analytics Sono Importanti? 

I sistemi di analytics permettono di trovare andamenti e trends del comportamento degli utenti nell’applicazione mobile. In più, grazie a questi sistemi, i marketers hanno la possibilità di rappresentare questi risultati in grafici utili anche ad altri dipartimenti per capire i vari costi di acquisizione per una installazione sul mobile

 

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Cos’è il CTIT – Click To Install Time?

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CTIT Click To Install Time

L’industria del Mobile Marketing è caratterizzata dall’utilizzo di molti acronimi che rappresentano metriche importanti per una campagna di acquisizione, ma che spesso sono difficili da comprendere e memorizzare. Può essere questo il caso del CTIT, o click to install time, il quale è una delle metriche fondamentali per analizzare la performance dei vari canali di acquisizione canali usati, e controllare che il traffico acquisito sia privo di frode.

Nel seguente articolo spieghiamo il significato del CTIT e perché è importante per l’analisi della vostra app mobile.

Cos’è Il CTIT (Click To Install Time)?

Il CTIT è una metrica che misura il tempo che passa dal momento in cui un utente fa un click su un’inserzione (banner, video ecc.) all’installazione dell’applicazione mobile. È importante notare che il lasso di tempo è calcolato fino al momento in cui l’utente apre effettivamente l’app, quindi non si riferisce al solo download, bensì alla prima sessione effettuata.

Inoltre, è importante ricordare che quando si parla di un installazione di un app si fa riferimento solitamente alla prima volta che l’utente apre l’applicazione. Il motivo per cui si calcola in questo modo è dovuto al fatto che i sistemi di tracking o MMP non possono tracciare l’installazione prima di questo momento. 

Perché il CTIT è Importante?

Recentemente il CTIT è usato da molti esperti di mobile marketing per identificare fonti fraudolente di traffico ed evitare che la propria campagna mobile sia affetta da install hijacking (appropriazione fraudolenta di install) o click flooding (anche chiamato click spamming), due problemi tanto diffusi quanto ignorati nel mondo del mobile advertising e dell’affiliate marketing su mobile. 

Grazie a modelli di distribuzione ed analisi accurate, è possibile infatti individuare “facilmente” le fonti di traffico che portano downloads sospetti e spesso fraudolenti.

 

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Cos’è L’App Store Optimization (ASO)?

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App Store Optimization ASO

Per aumentare la visibilità della propria applicazione mobile non possiamo affidarci esclusivamente alle attività di Paid User Acqusition, ma sono importanti anche le attività di App Store Optimization (ASO), che sta diventando sempre più fondamentale con l’aumentare delle numero delle applicazioni pubblicate nell’App Store e nel Google Play Store.

Di seguito spieghiamo cos’è l’App Store Optimization e quali sono le migliori pratiche di ASO da intraprendere subito.

Cos’è L’App Store Optimization (ASO)?

L’ASO è una tecnica per aumentare la visibilià della propria applicazione mobile negli App Store. I fattori che influenzano la classifica delle app possono essere vari, come ad esempio le keywords nel titolo e nella descrizione. Infatti, usare keywords specifiche per la tua audience, grafiche ottimizzate, e anche descrizioni localizzate in diverse lingue, può avere un impatto positivo sul posizionamento della propria app nell’Apple Store e Google Play Store. L’ASO è spesso paragonato al SEO, però il primo si limita esclusivamente alle funzioni di ricerca e algoritmi degli Store per applicazioni mobile. 

Perché l’App Store Optimization è Importante?

L’ASO è utile per raggiungere l’audience di riferimento pertinente e promuovere i vantaggi che sono specifici alla nostra app mobile. Se fatto bene, l’App Store Optimization può incrementare considerevolmente i download organici della vostra app i quali sono risaputi avere un valore superiore in termini di qualità rispetto a quelli a pagamento. Allo stesso tempo, le attività di ASO possono portare significanti benefici in termini di conversion rate delle campagne di user acquisition a pagamento (Leggi ancheValutazioni e Recensioni sugli Store: come influenzano la Conversion Rate delle Campagne UA e come ottimizzarle).

Quali Sono I Principali Modi Per Migliorare L’ASO? 

Innanzi tutto è importante distinguere tra fattori on-page (come gli screenshot, il titolo, sottotitolo e descrizione, icona) e fattori off-page (come le valutazioni e le recensioni, il volume delle installazioni o l’affidabilità dell’app).

Di seguito riportiamo una lista di pratiche per migliorare il proprio posizionamento negli App Store ed avere risultati nel breve e medio termine:

  • Usa keywords nel nome dell’applicazione mobile
  • Aggiungi keywords nella descrizione della tua app
  • Rendi la descrizione più chiara possibile
  • Localizza il contenuto degli Store per ogni specifico mercato
  • Seleziona le giuste categorie negli Store (sia quella primaria che secondaria)
  • Aggiungi screenshot chiari e altre creatività

Ovviamente ci sono diversi tool e strumenti che possono aiutare nella gestione di ogni singola parte dell’App Store Optimization (Leggi AncheApp Store Optimization: I Tool ASO di cui non puoi fare a Meno)

L’ASO non è qualcosa su cui lavorare all’inizio e poi lasciare nel dimenticatoio. Bisogna ricordarsi che gli interessi e le necessità degli utenti cambiano con il tempo e l’ottimizzazione deve di conseguenza seguire tali cambiamenti. Non è un caso, infatti, che le applicazioni mobile che beneficiano al meglio dell’ASO sono quelle che aggiornano costantemente i contenuti sullo Store.

Leggi anche ASO – App Store Optimization: stato attuale e trend per il 2020


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