Quando l’anno scorso Apple ha annunciato l’implementazione dell’App Tracking Transparency (ATT) e l’abbandono degli IDFA il caos ha pervaso il mondo del mobile marketing. La feature permetterà agli utenti infatti di limitare il tracking e la raccolta dei dati tra app: se l’utente sceglierà di non farsi tracciare non sarà possibile proporre delle pubblicità personalizzate come si faceva prima.

Per l’importanza data alla privacy e per come Apple stessa mostra il messaggio nell’App store ci si aspettava che gli IDFA diventassero obsoleti e che la maggior parte degli utenti avrebbe optato per non essere tracciato. Ma, forse, non è detta l’ultima parole: alcune stime parlano di un’accettazione delle targeted ads che oscilla tra il 2% e il 20%, e ci sono varie informazioni da tenere a mente. 

Gli IDFA rimangono importanti

Aprile 2021, iOS 14.5 è dietro l’angolo. Cosa dicono i dati dell’App Store? 

Incredibilmente risulta che il 41% degli utenti totali abbia dato il suo consenso per essere tracciato, il 28% degli utenti per app (ogni app viene considerata uguale senza tenere in conto le dimensioni o popolarità). I marketer possono dunque per ora tirare un sospiro di sollievo e continuare a implementare le strategie di mobile marketing che hanno sempre adottato, adesso persino con il chiaro consenso dei consumatori.

Tuttavia questi dati rappresentano solo 300 app che hanno già incorporato le etichette sulla privacy, quest’immagine potrebbe dunque non rappresentare tutta l’industria. Ci sono però del cauto ottimismo nel settore, dove AppFlyer ha analizzato quante volte il consenso è stato dato o no: 5 milioni e mezzo di utenti hanno accettato, contro 7 e mezzo che hanno negato l’autorizzazione. 

Source: AppsFlyer

La differenza maggiore si riscontra tra le app non di gioco e le app di giochi mobile: nelle seconde solo il 30% accetta il tracking, e questo può essere spiegato con i brand. Se infatti le app generali fanno spesso parte di brand conosciuti, i giochi non sempre sono parte di compagnie molto note; l’utente stesso che scarica un gioco non fa caso alla marca, perché sperimenta varie app finché non si stufa. Se il gioco è stato scaricato in maniera “sperimentale”, per divertirsi, senza conoscere chi c’è dietro, è probabile che l’utente sia più cauto. 

Non è tutto: le pubblicità personalizzate che possono apparire in un social network o nelle app di shopping/business sono probabilmente preferite rispetto a quelle che potrebbero essere presentate nel settore gaming.

Quali app sono favorite?

È stato notato che il consenso è concesso principalmente alle app più note e popolari: il 10% delle app più scaricate ha un tasso maggiore del 50%, mentre il 50% di app più installate ha un tasso maggiore del 23% rispetto all’altra metà. 

Source: AppsFlyer

Dal grafico si può notare che la metà delle app ha una percentuale di autorizzazioni superiore al 32%, con picchi che raggiungono addirittura l’80%. Questi dati sono estremamente positivi per gli advertiser e dimostrano che in verità molti utenti sono disposti a farsi tracciare se le app sono persuasive. 

Come aumentare le percentuali?

Come si può aumentare il numero di utenti che danno il loro consenso? Esistono alcuni punti chiave che possono migliorare la performance che riportiamo qui:

  • Tempo: è importante mostrare il messaggio nel momento opportuno, quando l’utente ha già capito di cosa tratta l’app e quali sono le sue potenzialità
  • Messaggio dedicato: aggiungere un messaggio che spiega a cosa servirà il tracking e quali sono i suoi benefici potrebbe aumentare la percentuale di consensi.
Alcuni messaggi dedicati raccolti da AppsFlyer
  • Pre-ATT: prima di mostrare la richiesta di consenso è utile mostrare un messaggio che spieghi quali sono i benefici della condivisione dei dati. Alcuni potrebbero essere il fatto che la pubblicità permette che l’app rimanga gratuita, che i contenuti saranno più in linea con i gusti degli utenti, che i dati saranno usati solo a quello scopo.
Pre-ATT di Facebook
  • Brand: più il brand è conosciuto più c’è fiducia, almeno in linea generale.

Tirando le somme…

Ancora gli IDFA e l’ad targeting rimangono importanti. C’è margine per pensare che una buona parte della popolazione accetterà le pubblicità personalizzate, il che favorirà il processo di targeting, tracking e monetizzazione. I marketer e gli advertiser possono tirare un sospiro di sollievo per il momento. Apple non ha vinto la battaglia. 

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