Privacy

Con oltre 60 miliardi di messaggi e 3,2 miliardi di immagini condivise sui social network ogni giorno, i cellulari hanno ormai rivoluzionato il nostro modo di comunicare. Ma nonostante ciò, le app mobile potrebbero non essere così sicure quando si parla di privacy e cybersecurity.

Un nuovo report di Licel mostra come il 38% degli utenti mobile abbia precedentemente condiviso la propria posizione tramite un social senza rendersene conto. Nel 2007 i dati condivisi tramite dispositivo mobile includevano numeri di telefono e messaggi di testo. Nel 2022 le informazioni sono aumentante fino a comprendere dettagli bancari e sanitari, cronologia degli acquisti, ID digitali, profili social e video. Questo, unito all’aumento dell’uso di app di mobile banking, rende i dispositivi mobile un obiettivo attraente per potenziali attacchi hacker.

Molte delle app fornite dalle più grandi banche sono state infatti trovate prive di misure di sicurezza quali gli algoritmi crittografici, il blocco dell’uso di strumenti di controllo remoto, il rilevamento del keylogging e misure di prevenzione contro la registrazione dello schermo.

Malware, clonazione di app, keylogging e attacchi man-in-the-middle sono solo alcune delle minacce che gli utenti devono affrontare. L’SMS phishing è popolare perchè gli utenti tendono a fidarsi maggiormente dei loro smartphone. “Durante la pandemia, un flusso di messaggi di phishing ha colpito i telefoni delle persone”, spiega il CEO di Licel Ivan Kinash. “Mentre questo ha permesso di aumentare la consapevolezza che il dispositivo è un bersaglio, le app mobili sono ancora fragili a livello di cybersicurezza. Per esempio, la maggior parte delle persone assume che se un’app è disponibile per il download dagli store ufficiali allora è sicura, ma il report ci mostra il contrario.”

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