

Non è un segreto che i principali editori di app raccolgono continuamente i dati dei loro utenti, in primo luogo per migliorare i loro servizi, ma anche per rafforzare il tracciamento da parte degli inserzionisti.
Ora, una nuova ricerca di Clario, società di software per la privacy, ha scoperto che Facebook, Instagram e TikTok sono tra i maggiori colpevoli quando si tratta di raccogliere e tracciare i dati degli utenti.


Tutte e tre le app raccolgo dati di riconoscimento del viso, della voce, dell’ambiente e dei prodotti, e hanno accesso ai contatti, alla libreria di immagini e alle lingue.
Facebook e Instagram, nello specifico, utilizzano il riconoscimento facciale per segnalare agli utenti quando appaiono in foto e video di altri in cui non sono stati taggati.
Twitter e Tinder si posizionano rispettivamente al quarto e quinto posto per raccolta e tracciamento di queste tipologie di dati.
“Non è un segreto che le aziende commerciano i dati dei loro utenti, Siamo tutti colpevoli di accettare i termini e le condizioni senza forse leggerli così attentamente come dovremmo”, ha detto Alex Maklakov, CIO della cyber security presso Clario. “Ma vogliamo che tutti sappiano quali informazioni le app stanno raccogliendo e memorizzando sui loro clienti, così che le persone possano sentirsi in controllo online”.


In generale, dal report emerge come i social media siano tra le app che conoscono più informazioni sui loro utenti.
Facebook memorizza un totale di quasi l’80% dei dati che l’azienda è legalmente autorizzata a raccogliere e la maggior parte di essi viene utilizzata per il targeting degli annunci. Instagram raccoglie quasi il 70% dei dati che includono anche hobby, peso, altezza e orientamento sessuale.
TikTok traccia circa il 46% dei dati e conosce il nome, l’età, il numero di telefono e gli hobby degli utenti.
Seguono poi Clubhouse e Twitter, con circa il 33% di dati collezionati.
In confronto Amazon raccoglie solo circa il 23% dei dati degli utenti.