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Pochi giorni fa IIDEA, Associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, ha discusso il quinto censimento dei game developer italiani. L’indagine viene svolta di routine ogni anno ma, quest’anno, è stata fondamentale la collaborazione di IDG Consulting grazie al quale si è potuta svolgere un’analisi qualitativa, oltre che quantitativa, dell’industria dei videogiochi in Italia, mantenendo un focus sull’attrattività del settore agli occhi dei Paesi esteri.

I principali risultati dell’analisi

I risultati ottenuti derivano dalla somministrazione di questionari a professionisti del settore dei videogiochi in Italia e ad imprese. Il coinvolgimento quest’anno è stato maggiore rispetto a quelli precedenti: sono state registrate il 26% delle risposte in più rispetto al 2018. In totale sono state considerate valide 160 risposte.

I principali risultati del censimento possono essere riassunti in questo modo:

  • L’ecosistema delle imprese italiane è in crescita: le imprese italiane rafforzano la loro presenza e stabilità sul mercato (quasi 2 società su 5 sono attive da più di 7 anni), aumentando di anno in anno il proprio fatturato e le dimensioni in termini di organico.
  • Nuove opportunità di lavoro: cresce il numero di produttori di videogiochi in Italia e raggiunge quota 1600 addetti, 1100 in più rispetto al 2018. Il settore coinvolge sempre più giovani che, insieme ad altri nuovi addetti, si occupano maggiormente del settore Art e Tecnologia.
  • La distribuzione si concentra all’estero: la maggior parte delle imprese generano fatturato tramite il mercato B2C (al 94%), il restante si rivolge in diversa misura al mercato B2B e al B2C. Una cosa è certa: nonostante il più grande mercato di distribuzione sia l’Europa, si guarda con molto interesse ai mercati esteri di Asia e America.
  • Il ricorso ai finanziamenti pubblici: nonostante il ricorso al capitale proprio sia la fonte di finanziamento principalmente utilizzata, le imprese di videogiochi iniziano a fare ricorso a finanziamenti pubblici e istituti finanziari.
  • L’industria dei videogiochi reagisce bene al COVID-19: più del 50% degli intervistati afferma di non aver subito alcuna influenza dal COVID-19 e solo il 26% parla di effetti negativi derivanti dalla pandemia. “La rilevazione di quest’anno ci restituisce segnali positivi di crescita per le imprese e l’occupazione nel settore e ci dimostra la grande flessibilità e capacità di adattamento che ha avuto l’industria locale rispetto alla pandemia Covid-19″, afferma Luisa Bixio, Vice Presidente di IIDEA in rappresentanza dei soci developer.

Uno sguardo al mobile

La piattaforme di sviluppo prediletta rimane il PC, mentre il mobile subisce una leggera contrazione rispetto al 2018 (passa dal 28% al 27%) con il 14% distribuito su piattaforme Android e il 13% su piattaforme iOS.

Source: Censimento dei Game Developer Italiani pdf

Tra le piattaforma di vendita più utilizzate rimane Steam la migliore, seguita da Google Play ed App Store utilizzati rispettivamente dal 47% e dal 46% ma, ancora, non scalano la cima delle piattaforme più redditizie.

 

Se vuoi saperne di più clicca qui e scarica il censimento!

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