Secondo un’indagine condotta da una compagnia di ricerca su pubblicità On Device Research, sono stati rilevati alcuni atteggiamenti chiave da parte degli utenti attorno al recente rilascio dell’aggiornamento iOS14.5 e in risposta alle nuove richieste di tracciamento IDFA. A tal fine, è stata condotta un’indagine su 1000 utenti di dispositivi iOS per capire quali fossero le loro opinioni sul recente aggiornamento iOS14.5.

Il report ha rivelato che il 75% degli utenti aveva già visto la richiesta di tracciamento dei dati tramite una o più delle loro applicazioni. Considerando che iOS 14.5 ha tassi di adozione ancora relativamente bassi (12% secondo Appsflyer) questo suggerisce che la richiesta per il tracciamento sta iniziando ad essere mostrata in alcune app prima ancora che l’aggiornamento del software abbia effettivamente avuto luogo. Il 25% degli intervistati afferma di essere confuso a tal riguardo.

I dati parlano chiaro

Sempre secondo i dati raccolti dal report, le app aziendali come Linkedin hanno avuto un tasso di opt-in (ovvero di accettazione del tracking) molto più elevato rispetto alle app social come Facebook, considerando che Facebook è spesso oggetto di preoccupazioni riguardo la privacy degli utenti. Il report, quindi, suggerisce che più è affidabile l’app, più elevato sarà il tasso di opt-in.

Tra le domande poste agli utenti, è stato anche chiesto perché gli utenti avessero permesso (o fatto opt-in) per il monitoraggio. I risultati parlano chiaro: il 38% crede che il consentire il tracciamento è parte integrante della capacità dell’app mentre, il 25% ha ammesso di non essere sicuro circa il contenuto del messaggio e, quindi, ha ritenuto che fosse più sicuro fare clic su “consenti”. Se ne può dedurre che, la parte degli utenti incerti sul da farsi, preferisce acconsentire al tracciamento perché intimoriti da un eventuale malfunzionamento dell’app. A tal riguardo, bisognerebbe apportare delle modifiche alla richiesta di opt-in per renderla più chiara? O rassicurare gli utenti sul corretto funzionamento dell’app anche in caso di opt-out?

Tra coloro che rifiutano il tracking, le principali risposte riguardano la preoccupazione nel vedere i propri dati condivisi (il 62% delle risposte) e un disinteresse nel vedere comparire la pubblicità (32%).

Nonostante l’indagine sia stata condotta su un campione elevato di utenti, i risultati non sono ancora troppo attendibili, dato che molti non hanno ancora aggiornato il sistema iOS alla versione 14.5.

Una cosa è certa: gli utenti sono sempre più attenti alla privacy e al tracciamento dei propri dati. Tuttavia, molti sono ben disposti a condividere le proprie informazioni se reputano l’app affidabile.

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