L’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) e 8 dei suoi membri hanno annunciato di aver presentato una denuncia alla Commissione europea e alla Rete europea delle autorità dei consumatori contro WhatsApp, di proprietà di Facebook, per aver violato i diritti dei consumatori europei con il suo controverso aggiornamento della politica sulla privacy. 

“La denuncia è innanzitutto dovuta alle persistenti, ricorrenti e invadenti notifiche che spingono gli utenti ad accettare gli aggiornamenti della politica di WhatsApp”, ha scritto il BEUC nel suo comunicato stampa. “Il contenuto di queste notifiche, la loro natura, i tempi e la ricorrenza mettono una pressione eccessiva sugli utenti e compromettono la loro libertà di scelta. Come tali, sono una violazione della direttiva dell’UE sulle pratiche commerciali sleali”.

Già nel mese di gennaio, WhatsApp aveva annunciato un aggiornamento della sua politica sulla privacy che sarebbe dovuto entrare in vigore l’8 febbraio, rendendo obbligatoria la condivisione dei dati con Facebook e altre società di Facebook. 

Il controverso aggiornamento è stato accolto con una protesta globale e gli utenti mobile hanno immediatamente iniziato a cercare app alternative a WhatsApp come Signal e Telegram, portando ad un calo nei download. A seguito delle critiche, l’azienda ha posticipato l’aggiornamento al 15 maggio.

A febbraio, WhatsApp ha annunciato che gli utenti non sarebbero stati in grado di inviare e ricevere messaggi se non avessero accettato la politica aggiornata sulla privacy prima del 15 maggio. Intorno al periodo della scadenza, l’azienda ha fatto un passo indietro e ha detto che non avrebbe limitato la funzionalità agli utenti che non l’avrebbero accettata.

Tuttavia, secondo quanto riferito, l’azienda mostra ancora notifiche in-app sui termini di privacy aggiornati e gli utenti non possono rifiutarle ma solo chiudere il prompt. 

“Inoltre, la denuncia evidenzia la poca chiarezza dei nuovi termini e il fatto che WhatsApp non è riuscita a spiegare in un linguaggio semplice e comprensibile la natura dei cambiamenti”, ha scritto il BEUC. “È sostanzialmente impossibile per i consumatori avere una chiara comprensione delle conseguenze che i cambiamenti di WhatsApp comportano per la loro privacy, in particolare in relazione al trasferimento dei loro dati personali a Facebook e ad altre terze parti. Questa ambiguità equivale a una violazione del diritto dei consumatori dell’UE che obbliga le aziende a utilizzare termini contrattuali e comunicazioni commerciali chiare e trasparenti.”

Come riportato da TechCrunch, un portavoce di WhatsApp ha detto: ”L’azione del BEUC si basa su un fraintendimento dello scopo e degli effetti dell’aggiornamento dei nostri termini di servizio. Il nostro recente aggiornamento spiega le opzioni che le persone hanno per messaggiare un’azienda su WhatsApp e fornisce ulteriore trasparenza su come raccogliamo e usiamo i dati. L’aggiornamento non espande la nostra capacità di condividere i dati con Facebook, e non influisce sulla privacy dei tuoi messaggi con amici o familiari, ovunque essi siano nel mondo. Saremmo lieti di avere l’opportunità di spiegare l’aggiornamento a BEUC e di chiarire cosa significa per le persone”.

Questa non è la prima resistenza che WhatsApp sta affrontando per le sue modifiche alla politica sulla privacy. Altri casi si sono verificati negli Stati Uniti, Australia, India e Germania.

In particolare, a maggio, la Germania ha bloccato Facebook dall’applicare la politica sulla privacy di WhatsApp dicendo che è contro la legge.

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