

Pinterest ha comunicato che sta aggiornando le sue ad policy per proibire a tutti gli annunci di mostrare immagini e usare un linguaggio relativo alla perdita di peso. Una ricerca svolta dal National Eating Disorder Association (NEDA) ha dimostrato che durante la pandemia i disturbi alimentari sono aumentati, ma anche le cattive abitudini alimentari nei ragazzi giovani ed è proprio insieme a questa associazione che l’azienda ha deciso di sviluppare la nuova policy.
“Pinterest è il posto dove le persone vengono per trovare ispirazione per crearsi la vita che amano” scrivono nel blog post. L’azienda si lamenta inoltre che è l’unica grande piattaforma a proibire tutti gli annunci sulla perdita di peso e a implementare nuove regole contro il body shaming. Instagram, nel 2019, ha solamente diminuito i contenuti sulla perdita di peso e alcuni tipi di cosmetici agli utenti sotto i 18 anni.
Precisamente, a partire da questa settimana, la policy di Pinterest proibirà:
- Qualsiasi linguaggio o immagine sulla perdita di peso
- Qualsiasi testimonial che parli dell’argomento o di prodotti inerenti
- Qualsiasi linguaggio o immagine che idealizzi o denigri alcuni tipi di corpo
- Riferimenti all’indice di massa corporea o indici simili
- Qualsiasi prodotto che sostiene la perdita di peso attraverso qualcosa di indossato o applicato sulla pelle
L’azienda inoltre aveva già precedentemente bannato alcuni tipi di contenuti sull’argomento, come le pillole per la perdita di peso o dell’appetito, le immagini di prima e dopo aver perso peso, i “falsi” risultati dell’utilizzo di cosmetici e altro ancora.
Elizabeth Thompson, interim CEO di NEDA, ha elogiato la mossa scelta da Pinterest e ha detto “Siamo fiduciosi che questa policy globale incoraggerà altre organizzazioni e aziende a riflettere sui messaggi pubblicitari potenzialmente nocivi e a stabilire le loro proprie normative che genereranno un cambiamento significativo.”
Pinterest è stato una delle piattaforme social media con il pensiero più lungimirante quando si tratta di contenuti pubblicitari fuorvianti o dannosi. Già nel 2016 ha proibito gli annunci su contenuti sensibili e culturali e usanze inappropriate, nel 2018 ha tolto tutti gli annunci politici e nel 2019 è stato uno dei primi social a bloccare i contenuti contro i vaccini, in modo da prevenire la disinformazione nella sua applicazione.