Il regolatore di competizione del Regno Unito, il Competition and Markets Authority (CMA), collaborerà con Google nel tentativo di rielaborare il targeting degli annunci online. Insieme al CMA, anche il regolatore della protezione dei dati britannico (Information Commissioner’s Office, ICO) sarà coinvolto.

Nell’annuncio, Google ha detto che questa è la prima volta che regolatori e aziende tecnologiche lavorano insieme su nuove tecnologie come queste. Google includerà il regolatore in un progetto, conosciuto come Privacy Sandbox, per sviluppare tecnologie di tracciamento alternative. 

Inoltre, Google, seguendo Apple, aveva già annunciato all’inizio dell’anno che avrebbe vietato a tutti gli inserzionisti – incluso se stesso – di tracciare la navigazione degli spettatori del web. Avrebbe usato poi l’intelligenza artificiale per individuare i profili in modo da tenere riservata la loro privacy. 

Dopo l’annuncio, il CMA aveva dichiarato che avrebbe compiuto delle indagini a riguardo delle proposte. Google ha risposto offrendo impegni legalmente vincolanti per coinvolgere il regolatore nei suoi piani. 

Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni che la Privacy Sandbox potrebbe danneggiare la concorrenza e concentrare ancora più potere nelle mani del gigante della ricerca. Inoltre, ci sono stati anche problemi sul fatto che le proposte non siano perfettamente compatibili con il regolamento europeo sulla protezione dei dati GDPR. Nel frattempo, i piani stanno anche affrontando lo scrutinio antitrust negli Stati Uniti. 

Gli impegni includono la promessa che le cronologie di navigazione di Chrome non saranno utilizzate per annunci pubblicitari personalizzati, che i prodotti pubblicitari di Google non avranno alcun vantaggio rispetto ad altri inserzionisti nell’accesso ai dati e che il CMA sarà proattivamente impegnato nei piani di Google per il futuro, con una pausa garantita di 60 giorni prima che l’azienda vieti definitivamente i cookie di terze parti.

Insomma, sembra che Google stia facendo dei passi avanti, rendendo la competizione un po’ più equa, infatti proprio l’altro giorno parlavamo del fatto che anche i motori di ricerca rivali di Google adesso potranno essere scelti tra i predefiniti.

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