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Spotify estende il mercato degli audiobooks in lingua inglese

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 Spotify ha annunciato di star espandendo il suo servizio di audiobooks, che ha appena inaugurato, fuori dagli Stati Uniti. Il servizio diventerà ora disponibile in altri Paesi che parlano inglese. Include quindi Regno Unito, Nuova Zelanda, Irlanda e Australia, permettendo adesso agli utenti di accedere al catalogo di audiobook di Spotify direttamente dall’app.

La compagnia, nel mese di settembre, aveva inizialmente lanciato un supporto per gli audiobook negli Stati Uniti. In questo servizio offriva agli utenti l’accesso a oltre 300,000 titoli di audiobook. Questi titoli si possono trovare in uno specifico hub nell’app di Spotify, ma anche attraverso dei suggerimenti selezionati. Inizialmente, gli editors di Spotify dovevano selezionare dei titoli da suggerire agli utenti che utilizzano la piattaforma. Nel tempo però, il piano di Spotify è quello di utilizzare dei suggerimenti basati su algoritmi, per consigliare dei titoli agli utenti – un po’ come succede oggi con gli altri formati audio supportati, come musica e podcasts.

 

 

La compagnia ha confermato che i clienti dei mercati aggiunti di recente, avranno anche accesso allo stesso numero di titoli dei clienti statunitensi (300,000+). Spotify ha però  rifiutato di condividere i parametri correlati a quanti utenti hanno beneficiato dell’opzione di comprare audiobooks, in seguito al lancio del nuovo servizio.

In modo analogo ad altre app di audiobook, Spotify offre un set standard di features, inclusa l’abilità di scaricare i titoli per l’ascolto offline, votare i titoli, regolare la velocità del playback e ascoltare su tutti i dispositivi.

Nonostante questo, l’implementazione di audiobooks nell’app di Spotify lascia molto a desiderare dalla prospettiva del cliente. La compagnia non vuole che i titoli siano disponibili attraverso gli acquisti  in-app, per i quali dovrebbe pagare una commissione a Google o Apple per le sue vendite. Ciò significa che gli utenti devono per forza visitare prima il sito web di Spotify per comprare il libro, pagare direttamente Spotify e poi tornare all’app per avere realmente accesso al titolo. In più, Spotify non ha un collegamento dalla propria app al proprio sito web. Quando gli utenti premono “play” su un audiobook che gli interessa, appare un messaggio che spiega: “Non puoi comprare audiobooks nell’app. Sappiamo che non è ideale”.

 

 

Il CEO di Spotify Daniel Ek, la cui compagnia ha presentato, circa quattro anni fa, un reclamo antitrust contro Apple con la Commissione Europea, ha citato questo problema come un ulteriore esempio di come Apple “sta recando danni seri all’economia di internet”.

Apple, per difendersi dalle normative, quest’anno ha aggiornato le sue policy permettendo alle app “di lettura”, inclusi i provider degli audiobook, di collegarsi dalla loro app al loro sito, in modo da permettere agli utenti dell’app di creare e controllare i propri account. Spotify ha attuato questa feature dalla sezione impostazioni del loro account, nella quale gli utenti possono vedere quale piano stanno attualmente pagando e premere altre opzioni per aggiornare o abbassare il proprio piano. Questo poi, li reindirizza al sito web di Spotify. Anche qui la compagnia dice agli utenti “Non puoi fare modifiche al tuo piano dall’app. Sappiamo che non è l’ideale”. Nonostante questo, non indirizza gli utenti alla sezione degli audiobooks del suo sito dalla schermata delle impostazioni. 

Spotify ha affermato che prevede di migliorare la ricerca dei propri audiobook nel tempo, in aggiunta all’espansione della feature a nuovi mercati e all’introduzione di nuovi formati e metodi d’interazione con il contenuto dell’audiobook. La compagnia ha consigliato di utilizzare gli audiobooks come nuova fonte di guadagno quando, l’anno scorso, aveva acquisito il distributore di audiobook digitale Findaway. Ha affermato inoltre che, in seguito all’acquisto, ci si aspetta che l’industria cresca da 3.3 miliardi di dollari nel 2020 a 15 miliardi nel 2027.

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