Instagram ha annunciato l’introduzione di un nuovo tool che permetterà agli utenti di filtrare automaticamente le richieste di DM (Direct Messages) contenenti parole, frasi ed emoji offensive. Questo strumento è stato pensato per le celebrità e i personaggi pubblici che ricevono frequentemente un gran numero di DM indesiderati e dannosi e rientra nei provvedimenti di Instagram per combattere l’incitamento all’odio sulla piattaforma.

Il filtro per le richieste di messaggi può essere attivato o disattivato nella nuova sezione dell’app chiamata “hidden words”. Quando il filtro è attivo, i messaggi offensivi vengono spostati in una cartella separata a cui l’utente può comunque accedere, se lo desidera, per leggerli, cancellarli o segnalarli.

La società ha affermato di aver lavorato con “le principali organizzazioni anti-discriminazione e anti-bullismo” per stilare una lista predefinita di frasi offensive che vengono bloccate dal filtro, ma ogni utente è libero di personalizzare la propria lista in base ai contenuti da lui indesiderati. La lista predefinita include anche le più comuni storpiature ortografiche di termini offensivi, a volte utilizzati per cercare di eludere i filtri.

Secondo quanto dichiarato, la nuova funzione sarà rilasciata in “diversi paesi” nelle prossime settimane, ma non è ancora stato specificato di quanti e quali paesi si tratti. È comunque prevista un’ulteriore espansione nei prossimi mesi.

Instagram ha inoltre informato del rilascio di un altro tool che permetterà di bloccare preventivamente i nuovi account creati da utenti che sono stati già stati in precedenza bloccati. Quando un utente bloccherà qualcuno nell’app, avrà quindi ora anche la possibilità di bloccare qualsiasi nuovo account che la persona creerà in futuro. Questa funzione sarà distribuita a livello globale nelle prossime settimane.

Al momento, questi tool sono stati introdotti solo su Instagram e non su Messenger e WhatsApp, le altre due app di Facebook che consentono la messaggistica diretta. Tuttavia, un portavoce ha confermato che Facebook spera di poterli portare su altre app più avanti nell’anno.

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