La maggior parte degli utenti (92%) over 55, tra cui molti baby-boomers, ha aumentato il tempo speso online durante i lockdown per la noia. 

Secondo il sondaggio fatto da Hyland il 72% avrebbe utilizzato il telefono più di prima e il 44% avrebbe riportato un aumento “significativo” del tempo passato su app, social ecc. La noia è statala causa principale di questo incremento, sebbene in diversi abbiano segnalato come motivi il lavoro da remoto (34%) e la necessità di comprare online durante il lockdown (il 29% ha usato lo shopping digitale come unico modo per rifornirsi). Questi dati non stupiscono e sono in linea con altri che avevamo già analizzato: la crescita del mobile gaming, delle app di fitness e così via. 

Riguardo alla fiducia nei servizi mobile l’opinione è divisa, ma rimane un certo scetticismo e sospetto nei loro confronti. Ben il 41% degli utenti intervistati ha dichiarato di non fidarsi degli strumenti di Intelligenza Artificiale e il 57% pensa che la IA provocherà dei danni nei prossimi 10 anni a causa di un uso non appropriato da parte delle persone. Inoltre circa un quarto delle persone intervistate (24%) non sembra fidarsi di chatbot e il 32% non ritiene affidabili neanche i social.

Tuttavia i dispositivi mobile sono considerati più sicuri di prima e questa generazione ha finalmente familiarizzato con essi. Tra i vari servizi disponibili spicca il servizio clienti: il 46% continua a preferire un colloquio di persona per risolvere i problemi, il 30% sfrutta le videochiamate e il 24% le chiamate audio; un 33% ritiene affidabili anche i servizi di messaggistica creati a questo proposito.

La generazione dei baby-boomers rimane un po’ diffidente ma si è anche adattata alla trasformazione digitale avvenuta negli ultimi vent’anni, imparando a sfruttare i benefici e a ridurre i rischi legati ai telefoni e ad internet. 

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