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L’India si avvicina sempre di più alla Cina nel mobile gaming

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La Cina continua a essere leader nell’industria del mobile gaming, ma secondo il nuovo report di PocketGamer.biz, l’India sta accorciando le distanze ogni giorno di più.

Uno sei segnali che dimostra la crescente competizione è che adesso l’India ha il mercato con la crescita più veloce di tutta l’Asia in termini di ARPU (guadano per unità), ricavi nel gaming e anche per numero di giocatori. Per Newzoo, il Paese attualmente ha 396.4 milioni di pc e mobile gamers che contribuiscono a 704.5 milioni di dollari per pc e titoli mobile.

I gamers del pc tendono a cimentarsi anche nel mobile e viceversa, la media settimanale del tempo di gioco è attualmente pari a 14.1 ore.

La Cina però, è ancora oggi molto più avanti, con un guadagno totale nel gaming di  8.2$ miliardi. Dall’altra parte l’India, secondo le previsioni, raggiungerà 1.4$ miliardi solo nel 2026, il che suggerisce che non ci sarà presto una competizione troppo ravvicinata. Nonostante ciò, il rapido aumento del numero dei giocatori dell’India potrebbe aiutare a superare facilmente quello della Cina e aumentare significativamente il guadagno monetizzando questi giocatori.

Secondo  PocketGamer.biz, il fattore principale che ha contribuito alla crescita dell’India, nell’ecosistema del gaming, è che ha norme più rigorose in confronto alla Cina. Nonostante il governo Indiano abbia anche bannato dozzine di giochi come Garena’s Free Fire: Illuminate, PUBG Mobile e anche la versione indiana di Battlegrounds Mobile India (BGMI), le sue norme sono più trasparenti e stabili comparate a quelle della Cina che ha apportato pesanti repressioni nell’online gaming.

Lo scorso settembre, la Cina ha rallentato il suo processo di approvazione dei giochi, solamente un mese dopo che un giornale di proprietà dello stato ha chiamato l’online gaming “oppio per la mente”. Il congelamento delle approvazioni era solo il risultato degli sforzi del governo. Questo voleva infatti  assicurarsi che le compagnie di gaming stessero seguendo le  regole, che richiedono loro di limitare il tempo di gioco per i minori a 3 ore alla settimana.

Mentre il congelamento dell’approvazione è finito all’inizio di quest’anno, la Cina richiede ancora alle compagnie di gaming di procurarsi delle licenze per poter offrire i loro titoli agli utenti nel Paese.

Secondo un recente report di CNG, il numero di giochi bannati dal Paese è salito del 89% nel terzo quadrimestre di quest’anno, mentre il guadagno del mobile è sceso del 19% di anno in anno a 8$ miliardi.

 

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