Sembrava che Apple non avrebbe partecipato ma, alla fine, anche l’azienda fondata da Jobs invierà un suo rappresentante all’udienza prevista nel Senato statunitense concernente la competizione nell’App Store e l’antitrust. 

Sia Google sia Apple si dovranno presentare ad un’udienza condotta dal Senate Judiciary Subcommittee on competition policy, antitrust and consumer rights. I senatori Amy Klobuchar, che presiede la commissione, e Mike Lee hanno fatto in modo che l’opinione pubblica stesse attenta a quanto stava succedendo; Klobuchar vorrebbe mettere il focus sull’antitrust e i monopoli che stanno emergendo nell’industria tech. 

L’udienza, a cui participerà anche Google, si concentrerà su “i costi, la distribuzione e la disponibilità delle app per consumatori, sviluppatori di app e competizione”. Gli App Store assomigliano ad un duopolio in cui Apple e Google si spartiscono i ricavi; questa impressione viene ulteriormente fomentata dalla battaglia di Epic contro Apple e contro Google. Negli ultimi mesi sono state persino approvate delle legislazioni a livello statale (come quella del Nord Dakota, e quella che si sta discutendo in Arizona che verte a diminuire le commissioni degli Store). 

I senatori avevano commentato come la decisione di Apple di non inviare un testimone all’udienza, prevista il 21 Aprile, quando la compagnia sembra disponibile a parlarne in altre circostanze, fosse inammissibile. Probabilmente proprio per queste pressioni Apple ha deciso lunedì di inviare un suo rappresentante. Sebbene i legislatori considerino già questo un risultato, non bisogna farsi illusioni: nessun CEO sarà presente. Le testimonianze dei CEO tuttavia, nonostante siano un simbolo dell’importanza del processo, non sono mai fondamentali per le investigazioni: persone come Zuckerberg o Cook sono abituate a non parlare troppo e non rivelare informazioni non necessarie.

Questa udienza dovrebbe avere luogo il 21 Aprile, e in questi giorni potrebbero esserci novità rispetto a chi assistita e come sarà organizzata. Al momento sembra però improbabile che i CEO delle due aziende si presentino a testimoniare. 

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