pubblicità in-game

Secondo un report della piattaforma pubblicitaria Admix, le pubblicità in-game sono sottostimate dalle aziende.

Il sondaggio di Admix su 400 professionisti del media buying mette in luce come, nonostante la crescita dell’ultimo anno, le pubblicità in-game siano ancora viste come una zona grigia dell’advertising in-app.

Quest’anno i media buyer negli USA (94%) e nel Regno Unito (93%) hanno visto l’aumento dei fondi destinati alle pubblicità in-game. L’81% vorrebbe mantenere o aumentare i fondi anche per i 12 mesi successivi. Inoltre il 95% dei media buyer vorrebbe inserirle nel piano pubblicitario entro il 2025.

Rimane una minoranza dei media buyer (il 30%) che considera le pubblicità in-game come una zona grigia, nebulosa e poco chiara. Il motivo potrebbe stare nella poca conoscenza del mondo delle pubblicità nei videogiochi, un terzo infatti reputa di avere una conoscenza moderata della pubblicità in-game.

Admix afferma che i media buyer “sottovalutano drasticamente” la portata del pubblico nel gaming. Un terzo crede che ci siano tra i 100 e i 500 milioni di giocatori attivi al giorno. Il 27% pensa che ce ne siano di più, tra 500 milioni e 1 miliardo. In realtà ce ne sono 3 miliardi, 2,8 miliardi dei quali giocano su dispositivi mobili.

Proprio come il web da PC è stato il canale mediatico dominante nel 2000, superato dai social media nel 2010, il videogioco è ora sul punto di rivendicare la corona di canale mediatico chiave“, ha detto il co-fondatore e CEO di Admix Samuel Huber. “Tuttavia, anche se gli acquirenti sono ampiamente consapevoli di questo, l’indagine rivela che sembrano sottovalutare quanto siamo in procinto che ciò si avveri“.

Il sondaggio mette in luce come il 23% dei media buyer statunitensi non spenda nelle pubblicità in-game per la resistenza dei clienti. Comparato con il 9% del Regno Unito rende chiaro come i brand statunitensi siano ancora molto restii a entrare nel mondo del mobile gaming.

Il mercato è però enorme e il 2022 potrebbe essere l’anno dove vedremo il grande mercato statunitense affacciarsi in massa al mobile gaming e alla pubblicità all’interno di esso.

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