Snapchat Spotlight

Snapchat può anche aver introdotto la funzione delle “Storie” con foto e video che scomparivano dopo pochi secondi nel lontano 2014, ma il mondo delle app sta cambiando e, con esso, così anche Snapchat. Alla lista delle features caratterizzanti l’app, se ne aggiunge una nuova: Spotlight.

Tale sezione mostrerà agli utenti video di altri Snapchatters, secondo un algoritmo basato sui loro like e le loro views più frequenti. Sarà inoltre possibile continuare a guardare Snap relativi ad uno stesso topic, cliccando sugli hashtag presenti.
Il concetto di base dello stream infinito di User-Generated Videos, è lo stesso che ritroviamo in TikTok e nella sezione Reels di Instagram, ma con delle piccole differenze che permetteranno a Snapchat di entrare davvero nell’ottica dei contenuti virali. 


Snapchat ha inoltre promesso di pagare quegli utenti, i cui Snaps andranno virali su Spotlight, mettendo a disposizione un budget giornaliero di almeno 1 milione di dollari, che verrà diviso tra i vari Creator, in base alle visualizzazioni dei loro Snap. I partecipanti dovranno necessariamente avere +16 anni per poter partecipare ed, eventualmente, guadagnare per mezzo dei loro contenuti andati virali. Se il tuo Snap dovesse essere selezionato, riceverai di conseguenza un DM dal Team Snapchat contenente le istruzioni su come fare per ricevere il compenso.

TikTok disporrà anche di un altro sistema, “TikTok Creator Fund”, a cui, però, potranno accedere solo quei TikTokker con oltre 100.000 follower. Al contrario, per la sezione Spotlight, qualsiasi utente, indipendentemente dal fatto che sia molto seguito o meno, può presentare uno Snap nella speranza che diventi virale. 

In quest’ottica, Snapchat parla di una “architettura democratica”, che rappresenta la chiave di un altro aspetto fondamentale di Spotlight: la privacy.
Essendo l’obiettivo, non quello di aumentare i propri follower, ma unicamente quello di diventare virali, a presentare Snap possono essere sia utenti privati che non, i cui profili, a prescindere, non saranno mostrati. Ogni utente è poi libero di abilitare la funzione che mostrerà il loro profilo.
Un’altra misura di privacy e sicurezza è quella relativa ai commenti, poiché, su Spotlight, tale sezione sarà chiusa. Non si avrà dunque la possibilità di discutere del contenuto stesso, né di inviare messaggi (nel caso di un utente privato) a chi, quel contenuto, lo ha creato. In questo modo si andrà ad evitare di dare spazio a commenti e/o messaggi d’odio, o semplicemente inopportuni.

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