Per la sezione Startup nel Mobile, dedicata alle startup italiane che lavorano nel settore mobile, abbiamo parlato con Salvatore Lanzillotta, Co-Founder e CEO di Airly: l’app che mira a connettere traveler, che viaggiano con lo stesso aereo o verso la stessa destinazione.

Ciao Salvatore, racconteresti in breve chi sei e cos’è Airly?

Airly è un’app che ha come obiettivo quello di connettere flight mates, ovvero quegli utenti che viaggiano con lo stesso identico volo e/o verso la stessa destinazione – voli diversi che atterrano lo stesso giorno, nello stesso aeroporto – offrendo loro una maniera facile e diretta di interagire, scambiarsi consigli e raccomandazioni e, perché no, anche incontrarsi per condividere esperienze di viaggio. 

Per quanto riguarda me, sono di origine pugliese, cresciuto a Matera e, dopo 18 anni a Roma, trasferito all’estero – Berlino per la precisione – dove vivo da ormai quasi 6 anni. Da oltre 10 lavoro nel marketing & sales/business development online con esperienze varie maturare in vertical anche molto diversi tra loro. Dar vita ad idee e “costruire” prodotti digitali, come Airly appunto, è però da sempre una delle mie passioni.

Com’è nata questa idea imprenditoriale, e in che modo va a colmare il gap ad oggi esistente nel travel business?

Airly è il frutto di anni di continui viaggi. Più precisamente, negli ultimi 3 anni, mi è capitato di viaggiare spesso da solo, un po’ in tutto il mondo, e molto frequentemente sia per lavoro che per piacere. E proprio una sera, atterrando, guarda caso, a Roma, in ritardo per una cena, ho pensato tra me e me che sarebbe stato utile entrare in contatto con altri viaggiatori, che come me erano appena atterrati. In questo modo avremmo potuto prendere un taxi insieme e condividerne le spese, dato che una corsa aeroporto – Roma centro ha costi abbastanza alti. Qui il gap: sul mercato, infatti, non esiste ancora uno strumento immediato – come ad esempio una mobile app – che possa connettere un utente, in maniera rapida e facile, con altri viaggiatori che condividono lo stesso percorso, lo stesso itinerario aereo o la stessa route.

L’idea si è fatta largo nella mia testa sviluppandosi pian piano, ma in maniera insistente, fino poi a condividerla con un paio di amici più stretti, tra cui Leo, che, in maniera entusiasta, si è unito poi al progetto.

Prima del lancio di Airly, come vi siete mossi per le ricerche di mercato?

Innanzitutto, prima ancora di metterci al lavoro per costruire il prodotto, abbiamo cercato l’esistenza eventuale di prodotti identici, o simili, andando a ricercare cosa fosse stato tentato anche in passato. Poi, prima del lancio sugli stores, abbiamo condotto una survey tra diversi utenti in tutto il mondo, rigorosamente non amici, per approfondire il product-market fit di Airly.

Da un punto di vista marketing, dove avete focalizzato i vostri sforzi quando avete lanciato l’app?

Social media, per l’esattezza Facebook e Instagram. In primis siamo entrati in contatto con diversi gruppi Facebook per viaggiatori, vere e proprie miniere di utenti in pieno target Airly. Senza un investimento economico ed un piano ben preciso, non è però facile ed immediato catturarne l’attenzione senza essere etichettati come classico spam. Bisogna stare alle regole del gioco e attuare una strategia ben precisa di medio-lungo termine. In realtà, pochissimo tempo dopo il lancio, la prima ondata del covid-19 è arrivata in Europa con tutto quello che ne è conseguito, per cui abbiamo effettuato dei test di acquisizione, comprando traffico su entrambe le piattaforme ad Agosto 2020, in concomitanza dell’allentamento delle restrizioni anti-covid e del picco di viaggi della scorsa stagione estiva.

Essendo Airly un’app legata al travel business, il covid-19 deve aver influito molto sui vostri piani di espansione. Come sta cambiando il vostro approccio di conseguenza?

Assolutamente! Devo dire che la pandemia ha avuto un tempismo perfetto: come detto sopra, nel momento in cui abbiamo lanciato Airly su entrambi gli Store (App Store e Google Play Store), è arrivata la prima ondata del covid-19. Un ostacolo che nessuno di noi poteva prevedere. Certo, di idee per modificare l’approccio non ne mancano, ma è anche vero che fare pivoting adesso, vorrebbe dire anche modificare sostanzialmente un prodotto che ancora non ha avuto modo di confrontarsi davvero con il mercato. Sicuramente possiamo utilizzare altri angoli per presentarci e per acquisire utenti, ma, in definitiva, crediamo fortemente che il travel, e nel caso specifico, il viaggio aereo, farà il suo ritorno importante sulla scena. Negli ultimi anni, noi utenti ci siamo abituati a viaggiare sempre più spesso low cost. Probabilmente ci vorrà ancora del tempo per ritornare ai volumi di traffico pre pandemia: cambieranno alcune regole di ingaggio per volare, ma la passione ed il bisogno di viaggiare rimangono sempre gli stessi, se non più forti. Oltretutto, coprire distanze oltre i 1000km con mezzi alternativi all’aereo, seppur possibile ed intrigante, non è il massimo della comodità. Specialmente se si considera quanto valore abbia acquisito il tempo al giorno d’oggi: quest’ultimo è ormai il bene più prezioso, ancor più del denaro. Per cui, avere sola la possibilità di coprire lunghe distanza di viaggio senza volare, è un vero e proprio lusso che in pochi possono permettersi. Alla luce di quanto sta succedendo a causa del covid-19, anzi, uno strumento come Airly potrebbe ancora di più aiutare a rimanere fortemente e “verticalmente” connessi, ma allo stesso tempo distanti, nel pieno del rispetto dei protocolli sanitari.

Investite al momento in acquisizione utenti a pagamento? Se si, quali sono i principali canali di acquisizione? Se no, vi muovete da un punto di vista organico?

In questo preciso momento no, aspettiamo che le acque si calmino un po’ e che si ritorni a volare con maggiore frequenza e continuità per riprendere acquisizione. Gli ultimi veri test in merito (Facebook Ads e Instagram Ads) risalgono all’estate scorsa, quando, complici i bassi numeri covid e la stagione turistica, c’è stata una parvenza di ritorno alla normalità. Da un punto di vista organico, invece, ancora non ci siamo mossi.

Quali consigli daresti, in termini di attività di acquisizione utenti, a tutti gli imprenditori che stanno pensando di lanciare un servizio, più o meno specifico, legato al settore mobile?

In generale, non credo in ricette magiche pre-confezionate e in un approccio one-size-fits-all. L’unico consiglio che mi sento di dare è: analizzare per bene il proprio prodotto/servizio e identificare esattamente la propria target audience (buyer persona) ed i suoi bisogni, in modo poi da capire dove e come approcciarla, per poi portarla onboard. Con riferimento al traffico organico, contenuto, word of mouth e social media, penso siano i canali in generale più interessanti. Sono sempre un po scettico su SEM, visti gli alti costi – anche di ingresso – per realtà start-up spesso boot-strapped come Airly o comunque senza grossi finanziamenti alle spalle.

Quali sono le prospettive per Airly nel 2021?

Al momento stiamo mettendo mani sul prodotto per farne alcune modifiche, così da farci trovare pronti per quando si tornerà a viaggiare. A darci un grosso aiuto, ora c’è anche Rafael Leão, developer brasiliano, residente anche lui qui a Berlino, che si occupa più da vicino di tutta la parte strettamente tech. L’obiettivo è quello di migliorare Airly e acquisire utenti, concentrandoci in primis su rotte e mercati specifici, per trovare la prima traction che potrebbe poi aprire porte interessanti.

 

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