onboarding

Acquisire nuovi utenti per la propria applicazione mobile non è un lavoro semplice. Ad oggi, ci sono circa 4.5 milioni di app sugli Store principali a livello globale e riuscire a emergere e farsi notare, soprattutto quando non si hanno budget multimilionari o un team marketing ben formato e capace, può diventare impossibile. 

In media, un’ applicazione mobile perde il 77% degli utenti attivi dopo 3 giorni dall’installazione. Un altro dato, che rende la situazione ancora più preoccupante, dice che, il 23% degli utenti che fanno il download di un’ app mobile la usa una volta soltanto, per poi lasciarla nel dimenticatoio delle applicazioni nel proprio smartphone.  

Le aziende spendono milioni di Euro in attività di acquisizione ogni mese, per poi perdere la maggior parte di questi nuovi utenti dopo pochissimi giorni. Ma questi tassi di retention  così bassi sono il risultato esclusivamente di applicazioni mal realizzate? In alcuni casi la risposta è sì, ma in realtà non è il solo motivo.

È stato dimostrato che gli utenti che ritornano dopo 7 giorni nell’app, sono quelli che poi la utilizzano più a lungo. Quindi, il segreto del successo per ogni sviluppatore mobile e di riuscire a mantenere il numero più elevato di utenti attivi per questo periodo. 

Facile a dirsi…

Quello che accade subito dopo l’installazione di un’applicazione mobile è cruciale. Gli utenti, ad oggi, hanno una scelta quasi infinita. Molti servizi, all’apparenza (ma non solo) sono praticamente uguali e la fidelizzazione dell’utente, in special modo in alcuni verticali, è quasi impossibile. In più, il 44% degli utenti oggigiorno scarica un’ app solo per provarla, quindi avere un impatto immediato è fondamentale per aumentare il tasso di retention degli utenti acquisiti. 

Come possiamo fidelizzare però i nuovi utenti fin dal primo momento? 

La risposta è nei primi 60 secondi di utilizzo dell’app mobile. Se un utente scarica l’app, e non ne comprende immediatamente l’utilizzo, i vantaggi e la value proposition, molto probabilmente non continuerà a usare il nostro servizio. 

Lo user onboarding nelle applicazioni mobile aiuta a spiegare chiaramente perché l’utente deve continuare la propria esperienza con noi. Ma partiamo dalle basi. 

Che Cosa è lo User Onboarding? 

Lo user onboarding nelle applicazioni mobile è il processo che consente di spiegarne i vantaggi e coinvolgere gli utenti sin dai primi istanti al fine di aumentare il tasso di retention. 

Questo onboarding è la prima impressione che diamo del nostro prodotto. Un design semplice ma accattivante è cruciale per creare una relazione “speciale” con ogni utente, che scarica la nostra app mobile. Quando la nostra app è avviata per la prima volta, lo user onboarding rinforza il valore del nostro servizio e spiega i vantaggi, nonché le funzionalità dell’app stessa. 

È stato mostrato che con un onboarding corretto e chiaro, i tassi di retention possono aumentare fino al 50%

Quando andiamo a creare uno user onboarding per la nostra applicazione mobile dobbiamo tenere a mente alcuni punti importanti che ci permetteranno di disegnare un’esperienza utente che invogli l’utilizzo della nostra app, ma che dia allo stesso tempo tutte le informazioni necessarie ai nostri nuovi utenti. 

D’altronde si sa, la prima impressione è quella che conta di più, specialmente in un mondo molto rapido e fluido come quello delle applicazioni mobile. 

Errore 1: Concentrarsi sulle funzionalità dell’app

Uno degli errori più comuni in cui ci imbattiamo, non solo nello user onboarding ma nella comunicazione in generale, è che molti sviluppatori concentrano il loro messaggio intorno alle caratteristiche o funzionalità del proprio prodotto, piuttosto che i suoi vantaggi per l’utente. 

La verità però è che agli utenti interessa sapere cosa poter fare con queste funzionalità, e nello specifico, quali vantaggi ci saranno per loro dall’utilizzo di queste. 

In Inglese, questo concetto è anche conosciuto come “What’s In It For Me?” (in Italiano, potremmo tradurlo con “E io che ci guadagno?”). 

Gli utenti sono letteralmente bombardati da messaggi pubblicitari e la scelta, come detto all’inizio di questo articolo, è quasi infinita. Quando riusciamo a convincere un utente a scaricare la nostra app, dobbiamo comunicare immediatamente i vantaggi che questo riceverà dall’utilizzo del nostro servizio. 

In questo esempio, possiamo vedere come Slack, mette in risalto le funzionalità dell’app collegandole ai benefici che l’utente ne ottiene dall’utilizzo. 

User Onboarding nelle Applicazioni MobileErrore 2: Chiedere troppi permessi 

Uno degli errori più comuni che si vedono in tantissime applicazioni mobile è l’abuso di richiesta dei permessi. Molte, forse troppe, volte gli sviluppatori chiedono di mandare notifiche alla prima apertura dell’applicazione, ancor prima dell’onboarding. 

Voi dareste il numero di telefono a uno sconosciuto per strada? Esatto. Allora, perché richiedere questa intrusione della privacy prima di aver comunicato il valore aggiunto che la nostra applicazione mobile porterà nella vita degli utenti? 

A seconda del verticale in cui si opera, si può poi aver bisogno di richiedere accesso a diversi tipi di informazione personale. Nello user onboarding è fondamentale limitare le richieste a quello che è strettamente necessario (e soprattutto bisogna spiegarne il perché si ha questa necessità). Gli altri permessi possono seguire man mano che l’utente scopre come utilizzare i vari elementi della nostra app. Uno studio ha dimostrato come il 60% degli utenti ha deciso di non installare un’app dopo aver scoperto quante informazioni personali questa richiedeva. 

Errore 3: Non personalizzare l’esperienza fin dall’inizio

Alcune applicazioni possono modificare il loro servizio in base alle preferenze degli utenti, basti pensare a servizi musicali o di eCommerce. Nella fase di user onboarding, aggiungere una semplice schermata che richiede all’utente di indicare le proprie preferenze potrebbe darci un vantaggio unico nel creare un’esperienza più mirata e comunicare all’utente che i suoi interessi sono il nostro principale interesse. 

In questo esempio vediamo come l’app 12 min cerchi di personalizzare l’esperienza futura chiedendo le preferenze dell’utente. 

User Onboarding Nelle Applicazioni MobileErrore 4: Complicare la registrazione 

Lo user onboarding può anche essere utile per completare la registrazione di un nuovo utente, basti pensare a servizi di telefonia o messaggistica come WhatsApp o Skype. In questo caso, è fondamentale creare una registrazione semplice e chiara, richiedendo esclusivamente le informazioni necessarie. 

È inoltre consigliabile includere la registrazione con i social per semplificare questo processo. Una ricerca ha dimostrato come il social login può far aumentare la registrazione fino al 50%.

In questo esempio vediamo come Medium dia all’utente diverse opzioni per la registrazione, facilitandone l’accesso.  

Errore 5: Dilungarsi inutilmente

A questo punto penso sia chiaro come lo user onboarding sia uno step fondamentale per fidelizzare i nuovi utenti della nostra applicazione mobile, creando un’esperienza che abbia l’utente al centro e che si concentri sulle sue necessità. Detto questo però, può risultare difficile essere succinti nel messaggio iniziale proprio perché non si vuole lasciare nulla al caso. 

In una ricerca è stato dimostrato come circa due terzi degli utenti preferiscano un onboarding di meno di 60 secondi e come questo influisca direttamente sulle possibilità di utilizzo dell’app nel futuro. 

Conclusione

Lo user onboarding perfetto forse non esiste, o comunque è sicuramente molto difficile crearne uno al primo tentativo. Come molte altre attività nel digitale, è fondamentale testare per capire cosa funzioni al meglio per la nostra applicazione mobile. Creare un’esperienza utente positiva già nella fase di onboarding può migliorare il tasso di adozione del nostro servizio nel lungo termine. Infatti, proprio nei primi momenti di utilizzo dell’app, possiamo trasmettere sia il valore del nostro prodotto, ma anche abbassare quella barriera di dubbio presente nella mente dei nostri utenti, così da fidelizzarli e aumentare il valore del LTV.

Luca è attivo nel settore AdTech da ormai più di 10 anni. Ha lavorato per alcuni dei players più grandi in Europa e a livello globale, come Fyber, AppLift, YouAppi e Glispa, aiutando centinaia di clienti in tutto il mondo a navigare le complicate acque del mobile marketing. La sua conoscenza varia dal performance al brand marketing sia su desktop che su mobile. Luca è anche un business e sales coach ed è fondatore del sito MyStartupLand.

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