Perché l’ottimizzazione dell’app store è importante per la crescita di un’app?

Secondo Statista, alla fine del 2022 erano presenti 3.3 milioni di app sul Google Play Store e 2.1 milioni di app nell’App Store di Apple. Con numeri così elevati raggiungere e stabilizzarsi ai vertici degli app ranking sta diventando molto difficile. Riuscire a ottenere numerose installazioni della propria app e far crescere la propria base di utenti è uno degli obiettivi più importanti per gli app marketers. L’ottimizzazione dell’app store rende massima la visibilità in tutte le posizioni disponibili nello store, aumentando l’attrattività degli utenti e aiutando a convertire le visualizzazioni dell’app in installazioni. 

Ci sono due principali modi di ottenere queste installazioni:

  • mettere campagne per app a pagamento che includono un certo CPI (costo per installazione)
  • ottimizzare la vostra app per il traffico organico seguendo le migliori pratiche di ASO

Perché l’ASO?

  • L’ASO aiuterà a esplorare i bisogni e le preferenze del pubblico in modo da creare il prodotto che è richiesto sul mercato. Ricerche nell’App store, analisi della popolarità dell’argomento, e studio di app competitive forniscono dati utili per sviluppo accurato ed efficiente, identificazione di funzionalità richieste, e per ridurre il rischio. Gli strumenti di ASO sono utili nel corso di tutto il ciclo di vita dell’applicazione.
  • I primi tre mesi di vita di un’applicazione sono estremamente importanti in quanto determinano il suo futuro successo. Ottimizzare la pagina dell’app dall’inizio aiuta a ottenere risultati. Se l’ASO è stato definito prima del rilascio, l’opportunità di crescere più in alto è molto più alta. Per esempio, nell’App Store, quando un’app è stata appena pubblicata, riceve un potenziamento per una settimana e ha buone chance di restare ai vertici se supportata da traffici esterni.
  • L’ASO riduce il costo di engagement dell’audience mentre incrementa il ricavo dell’app attraverso una crescita costante d’installazioni da parte del pubblico targettizzato.
  • Fornisce traffico di alta qualità. Gli utenti organici utilizzano l’applicazione più a lungo e più spesso, e il loro mantenimento è significativamente più alto  comparato a utenti non organici.
  • L’ASO colpisce l’efficacia delle campagne pubblicitarie in maniera positiva. Per esempio, l’ottimizzazione creativa aumenta l’attrattività della pagina dell’app e, di conseguenza, il tasso di conversione per installazione sia per traffico organico che degli ad. Più il tasso di conversione è alto, più click, e installazione e  più il costo è basso.
  • Una pagina ottimizzata rende l’applicazione più competitiva. C’è un ampio numero di applicazioni negli app stores e nuove app vengono rilasciate di continuo. L’ASO vi aiuta a emergere tra la folla e a promuovere voi stessi per competere solo con le app migliori.
  • L’ASO si focalizza sul click-through rate (CTR), che è una metrica con la quale si misura la percentuale di click in relazione al numero di visualizzazioni (impression). Per ottimizzare e raggiungere un alto CTR, dovrete convincere gli utenti a cliccare, quando la trovano, la vostra scheda nell’app store. Un esempio di una tipica ottimizzazione include il nome dell’app, il titolo, l’icona, immagini delle sue funzionalità e valutazioni dell’app.

Revisione dell’ASO per le app no-code

Per identificare le sfumature dell’ ASO per le applicazioni no-code, abbiamo appreso le storie di successo di tutte le piattaforme no-code più popolari e verificato le loro pagine nell’App Store e Google Play. 

Le app analizzate hanno però in media un ASO basso. Possiamo supporre che un’ottimizzazione debole è dovuta all’obiettivo degli sviluppatori no-code d’implementare l’app velocemente e con un costo minimo. Tuttavia, questo approccio fa perdere i benefici dell’ASO elencati precedentemente. 

Gli errori identificati sono tipici per qualsiasi tipo di sviluppatore di app. Proviamo quindi a vedere i dettagli delle revisioni ed esaminare gli errori comuni che hanno un impatto negativo sulla promozione dell’app.

Ottimizzazione del testo

Gli app store hanno i loro propri algoritmi che “scannerizzano” la pagina dell’app e analizzano i metadati. La presenza di parole chiave negli elementi di testo permette all’app di essere indicizzata nei risultati di ricerca, che di conseguenza permette visibilità per un traffico organico.

Il grafico sottostante mostra quali elementi del testo sono indicizzati nell’App Store e Google Play, e quanto sono influenti le parole chiave in quegli elementi.

In termini di ottimizzazione di testo, l’elemento più significativo è il nome dell’app. L’errore più comune tra le applicazioni no-code è utilizzare solo parole chiave brandizzate e ignorare quelle generali.

Le parole chiave – o più comunemente chiamate keywords – non brandizzate, categorizzate o generali sono query di ricerca senza il nome del brand, come per esempio calcolatrice, contapassi ecc. Ignorando le parole chiave generali e utilizzando solo richieste brandizzate nella promozione si perde traffico.

Non dimenticatevi dell’ottimizzazione di altri testi indicizzati. Utilizza un numero massimo di caratteri e trova un equilibrio: così che le parole chiave sono coinvolte, e allo stesso tempo anche il testo è interessante per gli utenti.

Classifica delle parole chiave

In seguito alla debole ottimizzazione dei motori di ricerca, anche popolari applicazioni no-code con migliaia d’installazioni hanno parole chiave con posizioni basse. Per esempio, guardiamo alle applicazioni no-code Qoins. 

L’app è indicizzata per le principali keywords grazie a una basilare ottimizzazione degli elementi del testo, ma è classificata in posizioni basse. Questo fatto fa sì che Qoins sia praticamente invisibile a potenziali utenti. È necessario rielaborare elementi del testo tenendo conto delle regole di ASO e utilizzando ulteriori località.

Ottimizzazione creativa

I componenti visuali hanno maggiore influenza sulla decisione dell’utente di scaricare l’applicazione. Se un utente cerca un’app attraverso una generale ricerca con la propria tastiera, è più probabile intraprendere un’azione targetizzata guidata da elementi grafici. Icone, video, e screenshots hanno il principale impatto nella conversione che passa da mostrare/visionare un’app fino a installarla.

Una pratica comune e senza successo tra app no-code è quella di utilizzare semplici foto nella galleria sulla pagina dell’app. Per esempio, l’ app no-code SommeliApp ha chiaramente il potenziale per migliorare i propri elementi visuali.

Ecco alcuni consigli per migliorare la parte visuale dello store per un’app no code:

  • Dare priorità alle funzionalità e ai contenuti più popolari dei primi tre screenshots.
  • Interagire con i visitatori parlando di value proposition e USPs (unique selling points) dalla prospettiva dell’utente. I titoli delle immagini aiutano a comunicare l’essenza dell’app, parlare dell’unicità della proposta di vendita e rivelare i benefici.
  • Non dimenticare di tracciare i tuoi concorrenti. Analizzare gli elementi grafici delle app principali ti aiuterà a capire i trend e trovare modi per emergere.
  • Localizza i tuoi grafici. Presta particolare attenzione al linguaggio, demografia e norme culturali.
  • Non seguire solo suggerimenti e mode, ma testa gli elementi regolarmente

Ottimizzare acquisti in-app sull’App Store

Acquisti in App (IAPs – In App purchases) nell’ App Store sono convenzionalmente divisi in due tipi: IAPs normali e IAPs pubblicizzati. Quelli pubblicizzati esistono direttamente nell’App Store sulla pagina dell’app, e sono anche indicizzati attraverso parole chiave, classificate attraverso risultati di ricerca, e possono apparire nelle selezioni.

Dal punto di vista dell’ASO, uno svantaggio comune è la mancanza di ottimizzazione degli acquisti nell’applicazione. Per esempio, le app no-code Moonifest e Joy Blossom hanno entrambe la possibilità di acquistare all’interno dell’applicazione, ma non sono pubblicizzate e sono disponibili solo nell’app.

La sola presenza di IAPs è già un grosso vantaggio per la visibilità dell’applicazione nell’App Store. Forniscono un tasso di conversione più alto per installare l’app. Se un’app è mostrata in cima ai risultati di ricerca per una ricerca, aggiungere la parola chiave al nome dell’in app permetterà di prendere 2 o 3 posizioni in una ricerca. Di conseguenza, applicazioni concorrenti che portano via una parte del traffico saranno spinte via dal vertice. La principale attenzione degli utenti sarà verso la vostra applicazione, che occupa l’intero schermo dei risultati.

Stabilità e KPIs per l’app su Google Play

La qualità dell’app dovrebbe essere una vostra priorità. Prestate attenzione agli indicatori della sua stabilità in quanto hanno un impatto significativo sulla classifica e l’indicizzazione dell’app su Google Play. Il suo algoritmo può significativamente abbassarsi anche se il limite di conformità è leggermente in eccesso.

Più complessa è un’app, più è possibile avere problemi di utilità. Per tracciare la stabilità e la performance delle app, potete utilizzare l’Android Vitals metrics, che mostra informazioni su:

  • consumo batteria
  • stabilità
  • tempo di carica
  • tempo di riproduzione
  • permessi respinti

Nella prima settimana dopo il rilascio, e specialmente nel primo giorno, dovreste tenere d’occhio le statistiche. In questa fase vengono rivelati i principali problemi. Gli utenti infatti riscontrano velocemente casi imprevisti e bug che il controllo qualità non ha notato.

Non solo le statistiche di stabilità dell’app sono importanti, ma anche le statistiche per utente: tasso di conversione, tasso di controllo di qualità, tasso di abbandono, e altri. Google Play Console fornisce l’accesso a dati comparabili, mediani e percentuali per valutare la performance dell’app. Le app con un KPIs debole non potranno essere promosse da Google per parole chiave o nelle selezioni.

Valutazioni e recensioni dell’utente

Lavorare con valutazioni e feedback è anche parte dell’ASO. Il feedback dell’utente è una fonte inestimabile d’informazione sull’app. I suggerimenti, le richieste sulle funzionalità e i report di problemi sono le più valide tra le recensioni che ricevete.

Problemi di fruibilità e stabilità spesso portano verso il basso Il ranking di un’app e causano numerosi feedback negativi. E’ quindi necessario molto lavoro per rimediare e mantenere un buon ranking.

L’esempio nello screenshot sottostante è il caso di un’app popolare appartenente alla categoria dello Shopping. Ad Aprile, le valutazioni dell’applicazione su Google Play era di 4.6*. In seguito al rilascio della nuova versione, gli utenti iniziarono a lamentarsi a causa dei crash e delle difficoltà di autorizzazione. Il problema è stato lentamente risolto. In questo periodo, la valutazione media è crollata a 4.3*. La forte diminuzione delle valutazioni ha portato a un crollo del 10% nella conversione. Ciò ha avuto un impatto negativo nelle posizioni dell’app per parole chiave.

Grazie al feedback ricevuto in tempi brevi sulla nuova versione, potete individuare e risolvere i bug prima che portino a una riduzione d’iscrizioni e rimozione di massa dell’app. Per valutare i risultati di ogni aggiornamento, dovreste analizzare il numero di valutazioni e recensioni positive e negative. Specialmente nei primi giorni dopo un aggiornamento, è importante studiare tutto il feedback e rispondere agli utenti tempestivamente e aiutarli con l’adattamento alla nuova versione.

Rispondendo a commenti positivi potreste lasciare una richiesta per raccomandare l’app, rispondendo a commenti negativi potreste invece lasciare una richiesta per correggere la valutazione se il problema dell’utente è stato risolto.

Conclusione

Non c’è una correlazione diretta tra i problemi con la promozione delle app e il fatto che queste siano create con un builder per app no-code. Le app create usando la metodologia low-code/no-code hanno la stessa chance di successo o fallimento delle app sviluppate tradizionalmente. Lavorare su ASO e risolvere tempestivamente i problemi tecnici vi aiuterà a ottenere un flusso costante di traffico organico e a competere contro players del mercato più grandi di voi.

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