SumUp, startup fintech londinese che si occupa di semplificare i pagamenti in persona e online, ha ricevuto un ingente finanziamento che le permetterà di ingrandirsi ulteriormente. 

Ieri la startup ha annunciato un finanziamento di 750 milioni di euro che userà per espandere il suo business: in particolare li userà per le acquisizioni, il lancio nei mercati europei, latinoamericani e asiatici, e per servizi per imprese. La compagnia è attiva in 33 paesi ( recentemente si sono aggiunti Colombia, Cile e Romania) e ha 3 milioni di imprese e consumatori che si affidano a lei.

Questo finanziamento, che arriva in forma di debito, è stato fatto da Goldman Sachs, Temasek e altri ed è probabilmente il maggior debito intrapreso da una startup (o comunque una azienda tech finanziata privatamente). Goldman Sachs and Baiman Capital avevano già finanziato l’azienda nel 2019 per 371 milioni di dollari. 

Uno dei co-fondatori ha commentato che hanno scelto un debito e uno una equity perché se lo potevano permettere; di solito questo viene fatto da imprese più grandi che se lo possono permettere, dove il costo del capitale viene anche diminuito. Quando nel 2012 nacque la startup in molti la consideravano un “clone di Square”, perché era situata fuori dagli Stati Uniti e usava piccoli strumenti che si potevano collegare a smartphone e tablet per fare le transazioni. All’epoca molte imprese ancora dubitavano della sua efficacia e preferivano dei metodi più tradizionali che erano offerti dalle banche: oggi invece molte piccole e medie imprese lo usano. 

Questa compagnia aveva ampliato la sua offerta aggiungendo pagamenti online e altre features: con l’acquisto di Rocket Internet-based Payleven, il suo maggior competitor, si era affermata ancora di più. Negli ultimi anni SumUp ha ha acquisito molte startup legate a servizi di pagamento e banking proprio per ampliare la sua offerta e i suoi mercati (alcune sono state Goodtill e Tiller). 

Inoltre sembra che la startup voglia fare dei tagli sulle transazioni online, favorendo il rapporto con le imprese più che con i consumatori. Questo va in direzione opposta a quanto fatto da Square, che ha ottenuto un milione di dollari tramite Square Cash via transazioni di consumatori, e da iZettle, che sebbene non si sia mai occupata principalmente di questa nicchia è stata comprata da PayPal che, invece, è nota per i suoi servizi di questo tipo. Sembra che ogni startup si stia specializzando in qualche settore. 

I Bitcoin non sembrano invece interessare all’azienda, che ha detto che, sebbene siano uno strumento di customer acquisition, quello che gli utenti fanno in questi casi è semplicemente fare log in e controllare quanto hanno ottenuto, troppo poco per interessarla. Questo focus ha aiutato ad affrontare il periodo COVID, in cui le transazioni sono aumentate, e a attrarre questo finanziamento. 

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