L’app di messaggistica Snapchat ha recentemente introdotto una nuova forma di pubblicità e possiamo dire che si è già rivelata un modello vincente. 

Come funziona?

Questo advertisement funziona in maniera molto semplice: prima di poter vedere uno show sull’applicazione l’utente è costretto a seguire una pubblicità di sei secondi che non può in alcun modo saltare, per poi godersi tranquillamente le stories. In questo modo qualsiasi brand può massimizzare i suoi profitti in maniera rapida ed efficace.
La stessa Toccara Baker, la dirigente dell’ International Product marketing di Snapchat, ha dichiarato che questo spazio pubblicitario è risultato particolarmente propizio per attirare l’attenzione della Generazione Z , anche grazie alle caratteristiche specifiche dell’app, e perfetto per avere un grande impatto sulla brand awareness.

Il modello è subito stato sperimentato da O2 ed eBay per le loro campagne pubblicitarie di Natale e del Black Friday. Il successo di questo genere di marketing viene supportato da alcuni studi usciti di recente che dimostrano che una ad di sei secondi può avere lo stesso impatto di una di 15 .

Lo studio

Se infatti i video brevi sono sempre stati considerati come importanti per il primo step del funnel di conversione , quindi per il brand awareness, specialmente per la pubblicità su Snapchat,  recentemente si è fatta spazio l’idea che essi possano portare anche degli effetti benefici in termini di preferenza del brand e intenzione di acquisto. E i dati sembrano dimostrarlo.
Secondo questo studio una pubblicità di sei secondi provoca un aumento della brand preference del 9% e del purchase intent del 5%, numeri molto simili a quelli dei video da 15 secondi, che raggiungono rispettivamente il 10% e il 4%. Nonostante gli effetti siano pressoché gli stessi, le pubblicità più brevi sono considerate meno intrusive e più tollerabili. 
Tutto ciò contraddirebbe quello che si è sostenuto a lungo, afferma il vicepresidente di Snap Global Agency Partnerships David Roter, perché la ricerca conferma l’ipotesi che dei brevissimi video pubblicitari possano generare dei risultati positivi  su tutto il funnel. 

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