Per la sezione “I Pionieri del Mobile Marketing” questa settimana abbiamo incontrato a Milano Carolina Bertini, Digital Marketing Manager di Whatwapp, una delle aziende Italiane operanti nel settore gaming più interessanti al momento. 

Carolina, racconta in breve ai nostri lettori il tuo percorso professionale fino ad arrivare a lavorare per Whatwapp. 

Ho iniziato la mia carriera nel digital marketing in una scale-up Svizzera operante nel settore del recruiting online, un aggregatore di offerte di lavoro presente in 34 paesi, dove mi occupavo inizialmente di Business Development, tramite partnership e accordi di affiliazione per acquisizione di traffico con i più grandi player americani ed europei. Amante delle sfide, ho intrapreso la strada del Performance Marketing, focalizzando la mia attività sulla gestione delle campagne di Facebook Ads.  

Dopo più di due anni nel settore, ho sentito la necessità di mettere le mani su qualcosa di diverso, e di sviluppare le mie competenze oltre il web marketing. 

Sono così approdata, ad Agosto 2019, in Whatwapp, il principale developer e publisher di mobile games italiano.

Un ricordo particolare legato al mobile marketing che ha segnato il tuo percorso e che non scorderai mai?

Sicuramente il momento in cui, monitorando il posizionamento di una delle nostre app rispetto ad alcune keyword, ho visto un balzo dalla 40esima alla settima posizione, in meno di una settimana. Ormai abituata agli effetti immediati delle campagne di acquisizione, sono rimasta stupita dai risultati che alcune ottimizzazioni avevano portato. Questo mi ha fatto comprendere la potenza delle parole e la forza che il prodotto può avere, se raccontato nel modo giusto.

Di cosa ti occupi al momento a Whatwapp? 

In Whatwapp sono Digital Marketing Manager e mi occupo della definizione della strategia di acquisizione paid e organica per le nostre app di giochi tradizionali, su 3 paesi, su Facebook Ads, Google Ads, Apple Search Ads e Unity Ads, con l’aiuto di un team di designer dedicato alle attività di marketing. 

Distribuisco i budget tra le diverse piattaforme, mi occupo della gestione delle campagne e dell’analisi dei risultati. I numeri mi parlano e mi spingono a trovare nuovi metodi di ottimizzazione.

Mi occupo inoltre della creazione dei contenuti per la pagina LinkedIn di Whatwapp, insieme alla mia Co-Ceo, e supporto il team content per le pagine e i gruppi Facebook dei nostri giochi. 

Nella Home Page di Whatwapp c’è scritto “People are at the center of what we do”, un messaggio chiaro e allo stesso tempo molto forte. A cosa si riferisce in particolare che influenza ha nelle tue attività giornaliere? 

Se in molte aziende le persone sono al centro solo quando si fa “employer branding”, in Whatwapp questo valore si respira in ogni attività che facciamo. I co-Ceo della società mettono le persone al centro di ogni decisione, il loro obiettivo è che siano felici di venire in ufficio tutti i giorni, e per questo fanno il possibile per eliminare stress e ostacoli. In Whatwapp crediamo fortemente che per ottenere il miglior prodotto possibile, sia necessario concentrarsi al 100% sulle persone che ci lavorano, e non viceversa. 

Le persone sono al centro non solo dentro il nostro ufficio, ma anche sulle nostre app: i nostri utenti hanno un customer care interno dedicato per ogni app. La gestione delle pagine e dei gruppi su Facebook richiede tantissima energia, ma ripaga con la soddisfazione di vedere una community che cresce sempre di più, non solo nel mondo virtuale, ma anche in quello reale. 

I gruppi di utenti che si formano online, si organizzano per incontrarsi a metà strada, nelle più grandi città italiane, per condividere la loro passione. E noi lo consideriamo uno dei nostri più grandi successi. 

Passiamo a qualcosa di un po’ più pratico. Qual è il tuo canale di user acquisition preferito?

Preferito da quale punto di vista? Scherzi a parte, il mio preferito è quello da cui sono partita, Facebook Ads. Offre diverse possibilità di ottimizzazione, è intuitivo, mostra la preview degli ad, sia da piattaforma che su dispositivo, e consente di targettizzare gli utenti con un dettaglio che nessun’altra piattaforma mette a disposizione. Negli anni poi si vedono i grandi progressi che sono stati fatti in termini di usabilità dell’interfaccia.

Mi trovo molto bene anche con Google, principalmente per il magnifico supporto fornito dagli account manager. 

E qual è quello che reputi più efficace invece in base alla tua esperienza?

Carolina Bertini WhatwappSecondo me l’efficacia del canale dipende da tre fattori: strategia, mercato e prodotto. Ogni nostro prodotto ha una monetizzazione, target e logiche differenti. Per non parlare dei mercati: ciò che funziona in US, non è detto che funzioni in Italia. Il canale top performer in America per uno dei nostri giochi, in Francia potrebbe essere semplicemente in linea con gli altri.

Per quanto riguarda la strategia, un buon esempio lo offre Apple Search Ads: se la priorità è la difesa del posizionamento rispetto a keyword importanti, Apple offre la piattaforma giusta, a scapito però dei volumi (a meno di non voler investire grandi budget solo per questo obiettivo).

Quali sono i tuoi KPIs per definire il successo delle attività di User Acquisition?

In primo luogo il CPI: devo garantire ai miei Game Producer un volume costante di utenti. Naturalmente però gli utenti devono essere di qualità, e quindi monitoro fin dai primi giorni ARPDAU e Retention, confrontandole con i risultati portati dagli utenti acquisiti dagli altri canali. 

Infine, monitoro costantemente il rapporto LTV/CAC, con un LTV a diversi giorni (15, 30, 60). 

Guardando ai vostri giochi, possiamo identificare principalmente 2 categorie: Giochi di carte, come la Scopa o il Burraco, e giochi tradizionali di differenti tipologie. Come cambiano le attività di acquisizione, nonché la profilazione della audience, da gioco a gioco? 

Carolina Bertini WhatwappLa mission di Whatwapp è di conquistare il cuore di chi ama i giochi evergreen. Abbiamo sviluppato, negli anni, tutti i principali giochi di carte tradizionali, italiani e non, come Scopa, Burraco (anche in versione brasiliana), Briscola, Tressette e molti altri. 

Nel 2019 il desiderio di creare un gioco che potesse portarci alla crescita internazionale si è fatto sempre più forte, per questo abbiamo deciso di intraprendere una strada diversa da quella dei giochi di carte, ma sempre legata ai giochi evergreen.  

Come potrete immaginare, per i giochi che puntano a un mercato internazionale, la competizione è fortissima, il mercato è molto affollato, e scalare le classifiche è una sfida molto impegnativa, che stiamo affrontando lavorando sulla diversificazione dell’acquisizione paid e l’ottimizzazione del posizionamento organico. 

Per i giochi tradizionali italiani abbiamo costruito negli anni una reputazione che ci consente di conquistare diverse categorie di giocatori, offrendo loro un prodotto di grande qualità, costantemente aggiornato e ricco di novità per l’intrattenimento.

Qual è un insegnamento del passato che ti sei portata dietro negli anni, e che stai usando nel tuo ruolo attuale?

Rischia, sbaglia e impara dagli errori. Rischia, mettiti in gioco: ad un certo punto commetterai uno sbaglio, ma sarà proprio quello che ti renderà un professionista sempre più esperto.

Sembra una grande banalità, ma le lezioni che ho imparato dai miei errori (bruciare 1500 dollari in una notte, impostare un budget di 700 euro invece che di 7), sono quelle che mi hanno fatto crescere di più. 

Cosa ti aspetti di imparare invece in questo nuovo anno?

Quest’anno voglio imparare a sfruttare al meglio le potenzialità di Apple Search Ads, una piattaforma molto complessa, a mio parare, da tenere sempre ottimizzata (almeno manualmente). Sarà una sfida interessante, che vorrei portare avanti insieme alla Marketing Automation. Inoltre, testando e iterando, vorrei trovare creatività sempre più efficaci per il nostro target, sia in paid acquisition che in ASO.

 

Qual è la competenza più importante che i mobile marketers dovrebbero imparare per emergere nell’industria? Perché la reputi così importante?

I mobile marketers non possono smettere mai di aggiornarsi, sia sul mercato e la competizione sia sulle piattaforme. Il pro e il contro del digital marketing è che non si ferma mai, è in continua evoluzione. Quello che fino a ieri pensavi non fosse possibile, oggi lo è. Ma allo stesso tempo, ciò che funzionava perfettamente fino a ieri, oggi non va più. Nuovi trend, nuovi metodi di comunicazione.
Pensate a come Instagram ha cambiato il mondo del marketing e guardate come lo sta facendo Tiktok. Ma soprattutto, osservate le diverse velocità di diffusione di queste piattaforme: questo mercato deve essere monitorato, studiato, e se si è bravi, anticipato. 

3 consigli per i giovani che intraprendono adesso una carriera nel mobile marketing?

  1. Studiate Marketing: il digital marketing, le campagne su Facebook e Google sono un mezzo, non il fine! Concentratevi sullo studio delle strategie, sull’analisi del mercato, del target e del prodotto. Solo dopo potrete pensare al messaggio e al canale per veicolarlo. 
  2. Non perdete il contatto con il mondo reale. Ciò che pensiamo e programmiamo in digitale, raggiunge persone, con sentimenti, emozioni e stati d’animo. Osservate i vostri utenti, parlateci, ascoltateli: vi daranno le informazioni più preziose. 
  3. Siate data driven: i numeri non mentono. Testate, analizzate e traete le vostre conclusioni. I nuovi strumenti di machine learning vi aiuteranno, ma dovete essere in grado valutare l’efficacia del vostro lavoro in autonomia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui