Cina, 24 marzo 2021: alcuni dei più importanti funzionari dello stato (l’amministrazione sul cyberspace e il ministro dell’industria e della tecnologia dell’informazione tra i vari) hanno annunciato che dal 1 maggio 2021 non sarà possibile per le app raccogliere i dati degli utenti considerati “eccessivi”. 

È comune che gli utenti cinesi selezionino di non essere tracciati quando usano un’app e per questo non possano utilizzarla proprio; alcuni dati sono necessari (dare la localizzazione in un’app di mappe) ma alcune sembrano poco pertinenti alle funzioni del servizio (perché dovrei dare i miei dati biometrici per un’app di pagamenti?). 

A dicembre le autorità cinesi avevano riportato 39 tipi di app comuni e i vari dati che potevano raccogliere e analizzare. Questo si applica anche alle “mini-programs” che sono app lite il cui accesso avviene tramite WeChat o AliPay, senza dunque aver bisogno di scaricarle. 

Todd Kuhns, marketing manager di AppInChina, una piattaforma che aiuta i developer di app oltreoceano a distribuirle in Cina, ha detto che probabilmente quello che succederà sarà che le ads presentate agli utenti non saranno più pertinenti (in linea con la localizzazione e con gli interessi dell’utente) ma saranno comunque presentati, dunque l’utente potrà usare l’app in ogni modo. 

In ogni caso non è ancora chiaro come verranno puniti i trasgressori e quali saranno le multe, quindi al momento questo documento appare più come una guida, non una legge. Negli ultimi tempi la Cina è diventata più attenta ai temi di protezione dei dati degli utenti e ha persino imposto multe e sanzioni molto pesanti nei confronti di Alibaba e Tencent, accusati di formare dei monopoli. Questa attenzione è cresciuta anche a seguito di un fallimento finanziario di Ant Group. 

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